Cemento e passi carrabili dove c’erano alberi e la scuola Curzi: “Sette negozi chiusi”

Gabrielli: “E’ uno scempio che non andava fatto, una ferita che non rimarginerà”

Protestano i commercianti e i residenti del quartiere Sant’Antonio di San Benedetto del Tronto: “Cemento e passi carrabili al posto di 23 alberi pregiati e della scuola Curzi demolita: durante i lavori sette negozi hanno chiuso, perché la zona era invivibile”. La protesta è andata in scena nel salone parrocchiale della chiesa Sant’Antonio, dove si è svolta l’assemblea pubblica indetta dal direttivo del quartiere presieduto da Pietro Colucci. Di fronte agli assessori Bruno Gabrielli, Antonio Capriotti, Lina Lazzari, le consigliere Giselda Mancaniello e Barbara De Ascaniis è stato proiettato il video dell’abbattimento degli alberi durante i lavori di demolizione dell’ex scuola Curzi, all’angolo di via Voltattorni-Golgi.

 

“La costruzione in via Voltattorni ha tolto verde e parcheggi pubblici”, ha detto Ennio Di Silvestro del comitato dei residenti e commercianti, nonché consigliere provinciale di Confcommercio.

Ancora Di Silvestro: “A chi acquistava appartamenti o negozi il costruttore aveva promesso che avrebbe ripiantumato 37 metri lineari di alberi ad alto fusto, invece hanno piantato rosmarino in due aiuole. Dove doveva nascere il verde hanno fatto parcheggi a pagamento che rubano una decina di posti pubblici agli abitanti e commercianti. Dopo che sono arrivati i costruttori, in accordo con un ex assessore ai Lavori pubblici, da noi hanno chiuso sette negozi perché mettevano camion e macchine sopra ai marciapiedi, in 700 metri non si poteva parcheggiare.

Adesso hanno messo dei divieti di sosta. Hanno rubato i posti auto in via Golgi, via Luciani e via Voltattorni. Chiediamo all’amministrazione di rilasciare massimo due parcheggi davanti ai portoni d’ingresso, perché loro hanno garage sotterranei.

Abbiamo vissuto tre anni insostenibili tra calcinacci, polvere, macchine ammaccate. I vigili non controllavano. Sono state abbattute 23 piante protette, tra cui castagni e pini. Nonostante tutto l’assessore all’Ambiente se la prendeva con noi perché secondo lui ci davamo da fare per essere eletti nel comitato di quartiere, ma non è mai venuto a vedere che erano stati tagliati 23 alberi. Chiediamo inoltre l’impegno dell’amministrazione comunale – ha concluso Di Silvestro – per ripristinare il verde dove stava, non da un’altra parte. Gli anziani che d’estate  portano a spasso i nipoti devono fare due chilometri per trovare un’area verde”.

Una commerciante: “Com’è possibile togliere 12 parcheggi? A chi dobbiamo chiedere? Com’è possibile che ci siano tre passi carrabili ‘matrimoniali’ in tre vie per un palazzo?”.

L’assessore Gabrielli: “Mi farò spiegare dai vigili urbani qual è la ratio per il rilascio dei passi carrabili. Questo è un intervento che non andava realizzato: mi ha fatto molta impressione vedere nel video l’albero che si rompeva e sentire il rumore, è come se si fosse spezzato qualcosa dentro di me. Quello che possiamo fare adesso sono piccole migliorie. Questo è uno scempio, una ferita che non si rimarginerà”.

Infine, l’ex presidente di Sant’Antonio, Tony Alfonsi, si è lasciato andare a un commento amaro: “L’unica cosa che si poteva ripiantare erano i crisantemi”.

Franco Cameli
Author: Franco Cameli

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