Ancora nessun responso sugli esiti del Dna. Mamma e colleghi di lavoro hanno portato dei fiori in suo ricordo
Simone Gresti, 44enne fidanzato dalla 27enne romena Andreea Rabciuc scomparsa a Moie il 12 marzo 2022, è indagato anche per istigazione al suicidio. È quanto emerso ieri durante l’accertamento irripetibile che si è svolto al Comando provinciale dei Carabinieri della Montagnola ad Ancona, dove ha sede la Sezione Scientifica. L’accertamento ha riguardato i prelievi per esaminare tutti i tessuti repertati nel casolare dove sabato scorso erano stati trovati resti umani, ridotti a scheletro, che si suppone siano della 27enne (LEGGI QUI).
L’esame comprenderà anche gli indumenti rinvenuti accanto ai resti nell’edificio di campagna, in parte inagibile, a Castelplanio sulla Montecarottese, a circa un chilometro dal luogo di scomparsa. Nel casolare si cercano inoltre eventuali Dna diversi da quelli della ragazza che, secondo la versione di Gresti, dopo aver litigato con lui, si sarebbe allontanata all’alba dalla roulotte dove avevano trascorso la nottata insieme a due amici, lasciando al fidanzato il proprio cellulare.
All’accertamento era presente anche il legale di Gresti, avvocato Emanuele Giuliani. Il 44enne, già indagato per omicidio volontario, sequestro di persona e spaccio di droga, è ora accusato dunque anche di istigazione al suicidio. Le ipotesi di omicidio e suicidio al momento, infatti, restano entrambe in piedi per la Procura, anche se quanto trovato nel casolare – un oggetto che potrebbe essere un brandello di sciarpa e un foglio scritto a mano – porterebbe a pensare a una probabile messa in scena. Ancora non ci sono i responsi sugli esiti del Dna per affermare con certezza che i resti trovati nel casolare appartengano ad Andreea Rabciuc. Intanto la mamma, Georgeta Cruceanu, e i colleghi di lavoro del pub dove lavorava la 27enne hanno portato dei fiori davanti al casolare.

