SERIE C – Il derby di Pesaro – lunedì ore 20.45 – è ancora lontano. Ora bisogna trovare i concetti tattici e filosofici giusti. Squadra vecchiotta, infrasettimanali ingiocabili
Qual è la vera Fermana? Quella che ha imbavagliato il Gubbio e frastornato il Pontedera o quella che in cinque partite ha tirato in porta col contagocce subendo una marea di occasioni da parte degli altri? Quesiti e pensieri. Magari le prossime gare potranno aiutare.
Ma intanto alcune considerazioni sono lecite. I canarini sono crollati nella settimana panino. Rosa abbastanza vecchiotta e giovani acerbi, impossibile ripristinare le gambe per gli anziani e le menti per i baby: così con la Recanatese e con il Cesena al Recchioni si è assistito a due mezzi disastri.
Gli under pronti sono davvero pochi, e se poi quello più quotato, ossia Spedalieri, una volta è carne prelibata e una volta tradisce c’è poco da star sereni. Il caso del difensore centrale è il traino per parlare di difesa a tre, quella che soffriva pure contro l’Elpidiense Cascinare (Promozione). Mister Bruniera è partito con quest’idea ancor prima che fosse composta la rosa: ma adesso ci sono le reali caratteristiche per adottarla? Le performance da campo stanno fornendo risposte a metà, anche se il tecnico anconetano d’adozione preferisce parlare di concetti più che di sistemi tattici.
Al Benelli come si schiererà la Fermana? E’ ancora un tabù, ma al di là dei numeri tutto l’ambiente s’aspetta un approccio diverso e una reazione emotiva convincente. Per ora i dati sono ombrosi: due imbarcate – a Carrara e con il Cesena -, un derby mal interpretato e perso – con la Recanatese -, un solo gol fatto – con il Pontedera ridotto in dieci -. Poca incisività, molta fragilità. Minutaggio ottenuto negli ultimi secondi grazie a sostituzioni strategiche. E una rosa tra le più vecchie dell’intero girone, nonostante in estate si fosse professato tutt’altro.
