Dai carri allegorici si lanciano verso la folla quantità infinita di dolci e caramelle
Il Carnevale di Fano, assieme a quello di Venezia, è tra i più antichi di sempre, con documentazioni che risalgono addirittura al 1347. Da quell’epoca la manifestazione si è evoluta tanto che nel 1871 si decise di creare un comitato incaricato dell’organizzazione dell’evento che ancora oggi dopo secoli coinvolge e appassiona migliaia di persone.
La maschera ufficiale del Carnevale di Fano è El Volun. Nasce settant’anni fa da un’idea da Rino Fucci, pittore fanese e dirigente della Società Carnevalesca, che, ispirato da un personaggio già creato probabilmente dalla fantasia popolare, ha dato vita a una maschera-simbolo della manifestazione.
El Vulon è un personaggio vanitoso, superbo e borioso: è rappresentato come un menestrello spavaldo con in testa un alto cilindro nero, il monocolo all’occhio sinistro, i baffi e il pizzetto, un sorriso beffardo e vestito con un abito bianco rosso, un mantello di piume di pavone, una spada alla cintura, la calzamaglia rossa e ai piedi uno stivale e una ciabatta. Definito anche “el pup” in dialetto fanese a conclusione della manifestazione carnevalesca si prepara il rogo del pupo che rappresenta in maniera simbolica la fine del Carnevale e l’inizio del periodo della Quaresima.
Nel carnevale di Fano, c’è la tradizione di lanciare dai carri allegorici verso la folla quantità infinita di dolci e caramelle: ogni carro ha la sua scorta. I visitatori si apprestano a raccogliere i dolciumi si utilizza ombrelli messi al rovescio e cartoni per prenderli in grandi quantità.