L’evento culturale dell’anno a Roma nel nome del direttore artistico marchigiano di ‘Rhinoceros’ e della presidente Alda Fendi (premio Svoboda).
Al ‘battesimo’ della prestigiosa esposizione, frutto della collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo, ‘maceratesi’ eccellenti: Dante Ferretti, Francesca
Lo Schiavo e Vittorio Sgarbi
di Maurizio Verdenelli
“Pi-cas-so! Pi-cas-so! Un suono di nacchere, un flamenco (ora lo so) ad accompagnare quel ritmo io, scolaro di 7 anni, mi figuravo. Tutto nacque sui banchi delle Elementari di Potenza Picena, quando il maestro ci introdusse alla conoscenza dell’immenso maestro contemporaneo. Per il tramite di quella metrica nata dalla frantumazione del nome del padre del Cubismo analitico dopo essere stato un Genio contemporaneo del Figurativismo. Per me il grande Pablo era si’ pittura altissima ma pure musica ed anche fotografia. Era ed e’ mescolati il classico ed insieme il jazz di Satie, l’acciaio dorato di Straviskij. E’ Picasso, anzi Pi-cas-so!”.
E’ un fiume in piena Raffaele Curi, che divide il cuore tra Roma e la sua Potenza Picena, direttore artistico della fondazione Alda Fendi esperimenti, dove dal 15 scorso e’ esposto (lo sara’ fino al 15 maggio) per la prima volta in Italia uno dei capolavori cubisti di Picasso: Giovane donna, dipinto nel 1909 a Parigi.
Un grandissimo evento culturale ed artistico che sta focalizzando ora l’attenzione dei grandi media italiani (ieri un servizio sul tg1 serale) e che vede Curi, come curatore dello stellare allestimento, lui ‘re dei salotti della Capitale” ancora sul palcoscenico insieme con Alda Fendi.
C’e’ molto delle Marche in questa operazione straordinaria che vede a l’Ermitage di Pietroburgo e il Palazzo degli Artisti (il celebre rhinocetos che s’affaccia sull’Arco di Giano) ancora partners in prestiti straordinari dopo l’Adolescente di Michelangelo e San Pietro e San Paolo di El Greco.
Con Curi, che negli anni 80 lancio’ in un biennio la stagione artistica allo Sferisterio (do you remember la Boheme di Ken Russell?) c’e’ la mecenate Alda Fendi, nuova Gertrude Stein per restare al grande Pablo, premio Svoboda by Abamc, a Macerata cui lei e’, per i buoni uffici del suo immaginifico direttore artistico, affettivamente legata.
Alla presentazione su invito il giorno di San Valentino hanno poi presenziato tre grandi maceratesi ad honorem, amicissimi di Raffaele. Dante Ferretti (che nel capoluogo e’ nato e poi onusto di gloria cinematografica ne ha ricevuto le chiavi) e sua moglie Francesca Lo Schiavo: sei Oscar in due. E Vittorio Sgarbi, gia’ sindaco di San Severino, che chiese inutilmente di accettare la carica di assessire a Curi. Che conosce sin dall’anno in cui Raffaele venne dichiarato il miglior diplomato alla scuola d’artevdrammatica D’Amico. E per questo scritturato 50 anni fa da Vittorio De Sica nel cast de ‘Il Giardino dei Finzi Contini’, vincitore di un Oscar.
Si’ naturalmente al Vittorio regista, no (su consiglio materno) al sindaco Vittorio, da parte di Raffaele. Regista quasi alla maniera di Russell 84 in Arena a Macerata ha contaminato cinematograficamente la rhinoceros gallery intorno al ‘pittorissimo’ che fece di Fernande Olivier, la sua amante, quasi una divinita’ oggetto di un culto misterioso. Allora intorno a Pablo e al Cubismo un contesto scintillante con videoproiezioni (il concerto di nacchere del Ballet nacional se Espana), il Flamenco e la storicizzazione per via fotografica di un’Eta’ dell’Oro che piu’ forse non tornera’. Un focus dunque sull’amicizia tra Picasso e Raf Vallone. Nella corposa documentazione, una foto cult su tutte. Il celebre pittore, Jean Paul Sartre, Jacques Prevert tutt’intorno all’attore in camerino a Parigi dopo il successo di ‘Uno sguardo dal ponte’ di Arthur Miller.
Una foto all’interno di una gallery scoop, by Curi offcourse. “Grazie al figlio di Raf Vallone, il mio amico Saverio” sussurra Raffaele, il marchigiano piu’ adorato e coccolato di Roma.