Coldiretti: “Il sovrannumero di selvatici ha messo in crisi il sistema”
Troppi danni da cinghiali, i conti non tornano. C’è un bilancio estremamente in rosso all’origine delle dimissioni dei consiglieri di parte ambientalista e del comparto agricolo dal comitato di gestione dell’Atc Macerata 1.
A mettere in crisi l’equilibrio contabile sono gli ingenti danni che gli agricoltori subiscono dalla presenza in sovrannumero della fauna selvatica, soprattutto cinghiali. “Il bilancio 2021, che vede anche problemi a livello di patrimonio, è negativo a causa della gestione inadeguata dei censimenti degli ungulati selvatici, fortemente sottostimati. Ciò ha portato, di conseguenza, all’adozione di pratiche di contenimento insufficienti perché basate su numeri inesatti.
La proliferazione incontrollata di cinghiali sul territorio ha finito per portare gravissimi danni per gli agricoltori e per l’ambiente tutto, minando pesantemente le produzioni agricole e la biodiversità. Tutto questo senza contare gli ulteriori rischi legati al contagio da peste suina, vera e propria spada di Damocle sugli allevamenti del settore suinicolo” commenta Coldiretti Marche.
Con le dimissioni di agricoltori e ambientalisti, seguite anche dal rappresentante designato dalla Regione Marche, viene meno il requisito previsto all’articolo 15 dello Statuto. L’Atc Mc1 perde quindi la possibilità di stare in piedi. “Stando così le cose la Regione Marche deve inevitabilmente commissariare l’Ente – proseguono gli agricoltori – ma al tempo stesso è necessario tracciare quanto prima una linea. Gli Atc andrebbero rifondati. Da troppo tempo lavorano in modo anacronistico e inadeguato. Noi da tempo abbiamo suggerito Statuto unico, l’introduzione di sistemi innovativi di pagamento, la rotazione delle squadre di selezionatori e obiettivi annuali da raggiungere”.