Canil, tanti corteggiatori e poche certezze

CALCIO – Diverse piazze farebbero carte false per avere l’imprenditore veneto. Il campo di Matelica non è a norma per i professionisti. In caso di serie C il massimo dirigente biancorosso cerca alleati

di Andrea Busiello

Mauro Canil, calcisticamente parlando, è l’uomo del momento. Il patron del Matelica nelle ultime settimane è stato avvicinato da Ancona e San Benedetto (e a Macerata farebbero ponti d’oro per lui). Al centro del dibattito la possibilità di spostare la sua società in una delle due piazze. Il Matelica, come noto, sta vivendo un sogno: gli uomini allenati da Tiozzo sono in vetta alla graduatoria del torneo di serie D e vogliono a tutti i costi approdare tra i professionisti. Il vantaggio sulla Vis Pesaro è di quattro lunghezze a sette giornate dal termine e la possibilità di vincere il campionato è concreta. In caso di approdo tra i professionisti però potrebbero esserci delle grane. Infatti l’impianto sportivo di Matelica non è congruo ai canoni della serie C e nonostante le deroghe previste i lavori necessari per rendere l’impianto a norma sarebbero impegnativi: si parla di un investimento di quasi 1 milione di euro. Non sono certamente bruscolini. Il comune difficilmente vorrà far scappare la sua creatura nel caso i biancorossi approdassero tra i professionisti ma sono cifre importanti e non facili da investire dall’oggi al domani, ancor più con i tempi che corrono. Allora in questa ottica altre piazze si sono inserite per fare la corte all’imprenditore veneto che desidererebbe affrontare la nuova avventura con magari al fianco altri soci. A San Benedetto c’è una grande fame di calcio e patron Fedeli, sottotraccia, sta valutando anche altre piste (ipotesi Rimini) mentre ad Ancona, con la vittoria del campionato di Prima categoria imminente qualcuno sogna un salto triplo. Siamo nell’alveo delle ipotesi ma da qui ai prossimi mesi potrebbero cambiare diverse cose. Il Matelica penserà sicuramente a vincere il campionato e il suo patron farà di modo e maniera per poter rimanere a giocare la serie C nella sua città. Operazione complessa ma non impossibile specie se qualche realtà entrasse nella compagine societaria. D’altronde nell’ultimo decennio il lavoro di Canil è sotto gli occhi di tutti: far passare una piccola città dell’entroterra abituata alle categorie dilettantistiche a lavorare e progettare con grande serietà e programmazione con un’ottica professionistica è un dato di fatto importante. E nessuno a Matelica, nell’eventualità della promozione in serie C, vorrebbe perdere questo fiore all’occhiello.

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