L’intervista al tecnico della Juniores Provinciale che sta vivendo un ottimo momento
Vive giorni importanti la Juniores Provinciale del Candia Baraccola, che milita nel girone “A” del campionato Juniores Provinciale. I giovani Under 19 hanno superato il Borghetto, uscito sconfitto dalla trasferta con l’Aurora Jesi e quindi sceso al secondo posto. La classifica vede in testa i ragazzi di mister Massimiliano Petrella con 33 punti e il sorpasso del weekend può dare un nuovo volto al campionato.
Ad analizzare quanto fatto finora è proprio mister Petrella:
“Non mi aspettavo il primato in classifica, ma credo moltissimo nella crescita dei ragazzi e non nascondo la presenza di difficoltà iniziali. Non era sicura nemmeno l’iscrizione al campionato di questa categoria, perché molti ragazzi la scorsa stagione hanno effettuato un processo di crescita e sono andati tutti a giocare in Juniores Nazionali o categorie. Abbiamo iniziato la preparazione con un mese di ritardo, il 16 settembre, vista la mancata certezza di vivere questa stagione insieme. Il livello del girone è alto e chi ci guadagna è lo sport, nonché la crescita dei ragazzi. Si prendono troppi gol? In settimana lavoro per settori e alterniamo il lavoro per le fasi. Siamo una squadra che crea molto e sbagliamo anche tanto. In difesa siamo in fase d’esperienza, in porta gioca un 2009 e siamo comunque solidi, ma concediamo molto perché siamo giovani”.
Il tecnico ha elogiato la società e parlato della sua carriera, divisa tra calciatore e allenatore:
“Devo ammettere che la società mi ha sempre lasciato lavorare tranquillamente senza impormi il risultato. L’idea dei dirigenti si sposa perfettamente con la mia, i ragazzi vanno fatti crescere per il salto di qualità e l’obiettivo principale deve essere la loro crescita. Carriera? Mi sono divertito molto da giocatore, a 15/16 anni facevo la Terza Categoria e sono arrivato fino alla Serie D. Ho preso il patentino da allenatore nel 2003 e ho vissuto diverse esperienze, sono da 4 anni a lavoro con le Juniores, prima a Palombina poi qui. Lo scopo primario che ho è quello di continuare a lavorare con i giovani”.

