Camerino, proposto l’emendamento per le perimetrazioni della città

Pasqui: “A tre anni dal sisma la ricostruzione non è ancora partita nei modi e nei tempi che dovrebbe. Abbiamo deciso di proporre un nuovo schema”

Il gruppo di maggioranza in consiglio comunale a Camerino ha proposto oggi, nel corso dell’assise convocata per il pomeriggio odierno, un emendamento al piano per le perimetrazioni della città. “Crediamo nello strumento della perimetrazione – ha affermato il sindaco, Gianluca Pasqui – Tanto che la nostra scelta iniziale è stata quella di procedere in questa direzione sia per il centro storico, sia per le frazioni. È innegabile, però, che a tre anni dal sisma la ricostruzione non è ancora partita nei modi e nei tempi che dovrebbe e che, quindi, da più parti sono nati comprensibili dubbi sulla possibilità che le perimetrazioni possano rallentare ulteriormente il ritorno in città e nel circondario. Già da tempo abbiamo iniziato un percorso di revisione che permettesse di individuare zone e aree, come ad esempio già fatto per Piazza Cavour, da escludere dalle perimetrazioni stesse. Oggi, prendendo ulteriormente coscienza che anche in quei comuni dove c’è stata la massima rapidità non è iniziata la ricostruzione e che restano tantissimi i nodi da sciogliere riguardo questo strumento, abbiamo deciso di proporre un nuovo schema”.

In estrema sintesi, resteranno perimetrate le frazioni per cui era già stato previsto il ricorso a questo strumento, mentre per quanto riguarda il centro storico sarà individuata una sola area che parte dalla piazza dell’ex tribunale e costeggia la città comprendendo il tempio di San Francesco, l’ex complesso universitario di San Filippo, il vecchio ospedale, Piazza Umberto I e Parte di via Pieragostini. Per quanto riguarda la maggioranza degli edifici del centro storico, quindi, i privati potranno ricorrere allo strumento degli aggregati volontari e avviare direttamente la ricostruzione. “È una scelta – ha affermato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Roberto Lucarelli – che illustreremo nei dettagli in un incontro pubblico e che facciamo nella consapevolezza di non poter più attendere che la burocrazia sbrogli le sue matasse. Quella che proponiamo è una scelta di coscienza che da un lato permetterà maggiore velocità e un più immediato ritorno della città in mano ai suoi cittadini e dall’altro di garantire quei criteri di qualità e sicurezza che erano anche obiettivi della perimetrazione, soprattutto per quelle zone della città ritenute strategiche”.

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