PRIMA CATEGORIA – Il tecnico analizza: “Squadra partita per una stagione diversa, credo che quest’anno sarà difficile vedere i playoff al completo”
di Lorenzo Cervigni
“Cos’è mancato quest’anno? Direi un pizzico di fortuna e soprattutto l’onda lunga dell’entusiasmo”. Parola di Christian Cervelli. Il tecnico del Camerino è ormai dallo scorso dicembre alle prese con l’ingrato compito di raddrizzare una stagione nata sotto una cattiva stella. In casa ducale si è passati da un’estate da fantamercato a un autunno da incubo. Nel mezzo il cambio di panchina e una rivoluzione tecnica che ha portato in maglia biancorossa Listi, Storani, Ulissi e Santamarianova. Ma la tempesta non si è ancora placata del tutto. Il Camerino naviga ancora lontano da acque sicure e domani sarà a Portorecanati per giocarsi una fetta importante di salvezza.
Cervelli è consapevole del momento della squadra, ma è fiducioso. “Andiamo a Portorecanati per dare un segnale forte – dice –. La squadra c’è, i ragazzi hanno sempre fatto quello che dovevano in campo e sono sicuro che lo faranno anche domani. Nelle ultime giornate, e più in generale durante tutto il corso del campionato, ci è mancato solo il gol”.
Dal punto di vista tecnico, infatti, non può che essere l’abulicità dell’attacco la principale ragione della situazione di classifica del Camerino (quartultima a 22 punti, ndr). Per il mister ducale, però, la colpa non è dei suoi attaccanti. “Creiamo una mole di occasioni incredibile, praticamente tutte le settimane – sottolinea –, ma gli episodi non ci premiano. Siamo stati molto sfortunati durante tutto il corso della stagione. A mio modo di vedere ci mancano almeno nove o dieci punti. Questo ovviamente contribuisce a creare una situazione di classifica lontana dalle aspettative di inizio anno. La squadra era partita per fare una stagione completamente diversa, poi ci siamo dovuti scontrare contro la realtà dei fatti. È chiaro che quando le cose vanno male è difficile raddrizzarle. Non aver trovato continuità di risultati non ha permesso alla squadra di acquistare la consapevolezza delle potenzialità di cui è capace. Il calcio è anche questo: cose buone portano altre cose buone, cose cattive alimentano circoli viziosi da cui è difficile uscire. Come allenatore, comunque, sono sereno. I ragazzi si allenano bene, sono forti, e sono sicuro che da qui alla fine si faranno valere”.
La chiosa è per la classifica e per il rush finale. “Dubito che quest’anno vedremo dei play-off ‘completi’ – commenta –. La lotta in vetta è un testa a testa, penso che per la quinta ci saranno poche chanches. Per quello che ci riguarda, non c’è nulla di male nel sognare di poter vincere tutte le gare che restano. L’obiettivo rimane quello di chiudere la stagione nel miglior modo possibile, a partire da domani. C’è un 3 a 0 da ‘vendicare’ (la gara di andata è terminata 0 a 3 al Livio Luzi, ndr). I ragazzi lo sanno e sono carichi”.
