Il call center per molti anni è stato un lavoro piuttosto bistrattato, considerato una soluzione-tampone in attesa di trovare un’occupazione più remunerativa.
Questa visione negativa è stata rafforzata dal fatto che, effettivamente, i centri call center fino a pochi anni fa erano caotici ed i centralinisti erano costretti a lavorare per diverse ore a paghe molto basse.
Ora è stata fortemente rivalutata la figura del call center, anche perché sono cambiate le modalità di lavoro.
Le paghe sono notevolmente migliorate. Gli stipendi partono da una quota fissa, che può essere ulteriormente arrotondata con le provvigioni derivanti dalla chiusura di contratti o appuntamenti.
Lo stesso ambiente lavorativo è meglio organizzato e ogni operatore ha la sua postazione dove lavorare serenamente e senza distrazioni. Da evidenziare inoltre che gli operatori call center possono lavorare anche in smart working, cioè da casa, e quindi organizzare meglio il lavoro.
Oggi in Italia si contano circa 80.000 persone che lavorano nei call center. Numeri significativi che lasciano intendere quanto sia crescendo questo lavoro e quanto sia effettivamente apprezzato.
Snocciolando i numeri emerge che il 70% è rappresentato da donne, ed il 34% da over 40. Molto alto anche il numero di studenti che lavorano come operatori call center, ma in questi casi viene preferito il part time. Gli universitari, in cerca di un’attività che consente loro di guadagnare abbastanza per pagarsi autonomamente gli studi, optano per il part time.
Le persone in cerca di un’occupazione fissa, in grado di garantire una crescita professionale ed un buon guadagno economico, scelgono il full time. Un’altra distinzione importante va fatta tra l’inbound e l’outbound. Nel servizio inbound gli operatori devono rispondere alle chiamate dei clienti. Spesso si tratta di attività di customer service, in cui l’addetto deve fornire informazioni o risolvere problemi da remoto. In questi casi è necessario conoscere il prodotto, avere un’ottima capacità di problem solving e possedere buone competenze informatiche.
Nel servizio outbound, che solitamente comprende attività di telemarketing, l’addetto chiama i potenziali clienti per proporre la vendita di prodotti o servizi, oppure per fissare appuntamenti.
Una buona dialettica, capacità di lavorare per obiettivi e di gestire situazioni complesse e critiche sono alla base del call center in outbound.
Non sono richieste abilità particolari per svolgere questo lavoro, ma è necessario possedere alcune competenze che possono fare la differenza.
Proprio perché la selezione non è sempre così semplice, molte aziende offrono lavoro come call center su portali specifici, come callcenter.it, verticalizzato proprio su questa figura.
Inserendo le competenze richieste nell’apposito modulo, le aziende ricevono una lista completa dei profili che corrispondono alla ricerca effettuata.
I lavoratori, dopo aver compilato il loro CV digitale, possono invece accedere alle offerte di lavoro più in linea con le loro necessità, esperienze e competenze acquisite nel corso del tempo.
(articolo promoredazionale)
