Gialloblù in crisi senza identità, rebus futuro e il sindaco si cautela. Nelle ultime ore telefonini roventi. Operazione salvataggio in…Promozione
Da dicembre i tifosi gialloblù cantavano “Pippo Simoni devi vendere, vatteneee”, coro che ha scandito la retrocessione in Eccellenza. Ma Simoni, qualche mese dopo, non ha più acquirenti con cui dialogare e la patata bollente rimarrà nelle sue mani. L’uscita di scena di Francesco Pileri con cui la Fermana stava trattando ha fatto crollare il castello. Ora il futuro è un rebus. Il sindaco Paolo Calcinaro, così, ha ripreso a trattare con la Palmense, squadra di Promozione, che in realtà aveva agganciato già varie settimane fa, prima ancora che gli uomini di mister Cardelli giocassero la finalissima playoff del girone B poi persa con il Colli.
Cosa accadrebbe? Nel caso i Simoni mollassero e l’attuale matricola della Fermana si fermasse qui, l’idea è quella di sedurre il club della frazione marittima facendo in modo che la Palmense possa salvare il calcio a Fermo diventando la nuova Fermana. La prospettiva, che era già balenata dodici mesi fa quando però la Fermana attuale riuscì a iscriversi in D, è stata rimessa sui fornelli a fuoco alto da questo weekend, ossia da quando il manager Pileri ha tagliato la corda. In pratica, parlando chiaro, in caso di capitomboli clamorosi da qui a breve, la Fermana Football Club non si iscriverebbe in Eccellenza, e la Palmense dovrebbe cambiare denominazione per far sì che una nuova Fermana possa ripartire dalla Promozione – non ci sono prospettive di ripescaggio essendo la Palmense indietro in graduatoria -. Difficile prevedere le prossime mosse, perchè la chiarezza, che a Fermo ha mai fatto scuola, sta venendo meno definitivamente.
