ECCELLENZA – Nessuna impresa a Notaresco, 2-1 e subito addio alla D. Rosa inadeguata, l’attaccante depennato dalla gara della vita per una litigata
Macerata su, Civitanovese giù. Una domenica da vuoto nello stomaco per i rossoblu al termine di una stagione gestita in modo orribile. In un girone F di Serie D assolutamente mediocre, la matricola del patron Mauro Profili ha deciso di parteciparvi nel modo peggiore, sbagliando troppo, sbagliando tutto. Allenatori tritati, scelte scellerate, rosa inadeguata e priva di leader.
La vittoria di San Benedetto, contro la capolista già in vacanza con la pancia piena, piegata oltretutto soltanto nel finale in un Riviera gemellato, ha di fatto allungato la storia di una settimana ma non ha cambiato il finale. Evitata sì la retrocessione diretta, ma sulla zattera del playout la Civitanovese è affondata in Eccellenza. Partita della vita iniziata subito con un giallo: l’attaccante Kevin Buonavoglia spedito in tribuna, nonostante stesse bene. Il motivo? A quanto pare comportamentale. Dopo un diverbio in settimana durante un allenamento il club ha deciso di punire l’ex Porto d’Ascoli non facendolo giocare. Indisponibile per il playout. Un’assurdità quella di privarsi di un giocatore offensivo che non sarà Lautaro Martinez ma che poteva essere utile in una gara da vincere obbligatoriamente dentro i 120′.
E’ soltanto l’ennesima considerazione di una gestione rivedibile. Di una società che forse non si è ben strutturata per la Serie D. Di una campagna acquisti illogica. Non puoi puntare su Padovani considerandolo il super colpo del reparto offensivo solo perchè è un pallino di Cicchi: tutti sanno che il vero Padovani non si vede più da almeno due anni causa infortunio al crociato. Non puoi prendere Capece se in rosa hai già Visciano e Domizi: tre play con passo simile in un modulo tattico sempre poco convincente. Alle spalle della coppia difensiva Passalacqua-Diop, “normalissima” per la Serie D, non c’erano poi grosse alternative. I giudizi proseguono random. Per settimane e settimane il Polisportivo è sembrato un porto di mare tra calciatori in prova e scommesse da accettare. Impossibile in mezzo ad una baraonda del genere trovare una rotta definitiva, se non quella verso l’Eccellenza.
