“La sezione regionale della Corte dei Conti ha rilevato ed accertato gravi irregolarità contabili in relazione alla mancata contabilizzazione dell’anticipo di tesoreria all’esito dell’esercizio 2014 e all’avvenuto riconoscimento dei debiti fuori bilancio in esercizio provvisorio”
Riceviamo e pubblichiamo da parte di Antonella Andreoli, Consigliere Comunale Lega ad Ancona
La Corte dei Conti regionale ha bocciato senza appello il bilancio del Comune di Ancona relativo all’anno 2015 attraverso un documento sul rendiconto di ben quarantotto pagine.
Impietoso il quadro scaturito dall’esito della Camera di Consiglio della Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per le Marche, che ha redatto il provvedimento dal cui dispositivo si evince: “La sezione regionale della Corte dei Conti ha rilevato ed accertato gravi irregolarità contabili in relazione alla mancata contabilizzazione dell’anticipo di tesoreria all’esito dell’esercizio 2014 e all’avvenuto riconoscimento dei debiti fuori bilancio in esercizio provvisorio”.
L’esame, da parte della Corte dei Conti, della relazione redatta dall’ Organo di revisione del Comune, ha evidenziato una serie di gravi irregolarità e di profili critici, rimasti tali anche dopo il contraddittorio scritto ed i chiarimenti forniti dalla stessa Amministrazione Comunale.
Le irregolarità rilevate sono innumerevoli ed hanno riguardato, fra le altre: l’operazione di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, il risultato di amministrazione, il fondo crediti di dubbia esigibilità in sede di riaccertamento straordinario, di Rendiconto 2015 e di Bilancio di previsione 2015, il fondo pluriennale vincolato, la gestione di cassa laddove si evidenzia la presenza di fondi vincolati da ricostituire all’esito dell’esercizio con un trend dal 2014 al 2016 in “costante peggioramento”, la mancata contabilizzazione dell’anticipazione di tesoreria relativa all’anno 2014 e l’ampio ricorso alle anticipazioni di tesoreria nell’anno 2015 che la Corte dei Conti definisce “sintomo del disequilibrio di bilancio quando avviene con sistematicità”, il mancato rispetto dei tempi medi di pagamento, i mancati tempestivi riconoscimenti dei debiti fuori bilancio in violazione di quanto stabilito dal Testo Unico Enti Locali, i servizi conto terzi e le partite di giro. In particolare è stata denunciata una “inosservanza delle modalità previste dal Principio contabile applicato della contabilità finanziaria” in ordine alla mancata regolarizzazione dell’anticipazione dei residui attivi entro la fine dell’esercizio, sono stati altresì evidenziati dubbi e perplessità sulle poste genericamente contabilizzate nell’aggregato “altre per servizi conto terzi”.
Nel desolante quadro che scaturisce da detto documento spiccano: la situazione delle Partecipate, laddove sono emersi numerosi profili di criticità in ordine alla parzialità dei dati relativi all’asseverazione tra organismi partecipati ed Ente, la sussistenza, al 31 dicembre 2015, di organismi partecipati che presentavano “perdite reiterate, talora di particolare significatività”, nonchè la nota vicenda relativa a “Le città del Teatro – Teatro Stabile delle Marche” rimarcando la Corte dei Conti le perplessità in ordine al comportamento dell’Ente in ordine alle famose fideiussioni rilasciate dal Comune di Ancona per oltre quattro milioni di Euro con tre milioni di Euro di debito residuo.
Ha puntualizzato la Corte “l’inerzia dell’Ente nel periodo intercorso dal rilascio delle due fideiussioni, riguardo all’accertamento delle responsabilità di chi ha stipulato le predette fideiussioni nonché all’individuazione di soluzioni alternative come prospettate dall’Organo di revisione e dalla stessa Avvocatura”. Lo stesso Organo di revisione ha infatti rilevato che il Comune “si è reso dolosamente fideiussore di un soggetto in squilibrio finanziario, con un ingente deficit patrimoniale e di fatto insolvente, perciò consapevolmente assumendo, piuttosto che un’obbligazione di garanzia, un’obbligazione di pagamento”.
Emerge con tutta evidenza un’impietosa fotografia della reale situazione economico-finanziaria, che stride fortemente con l’immagine bucolica e da “libro dei sogni” che l’Amministrazione, archiviato il poco fortunato lancio dei palloncini ai Laghetti del Passetto, i cui lavori sono finiti immediatamente sotto la lente della Magistratura, si sforza quotidianamente di rappresentare attraverso continue narrazioni di mirabolanti progetti futuri.
