L’intervista. “Dipendenti senza reddito bloccati nell’azienda ormai chiusa”
La Bieffe, azienda storica del settore grafico di Recanati, è stata messa in liquidazione. Il Tribunale di Macerata ha nominato i curatori fallimentari, che sono al lavoro per cercare di evitare che i circa 40 dipendenti rimangano senza supporto economico. Una crisi che va avanti ormai da un paio d’anni e terminata con l’azienda che ha portato i libri contabili in Tribunale. Sulla questione sono intervenuti i sindacati Cgil e Cisl al fianco di dipendenti che a settembre e ottobre non hanno ricevuto lo stipendio e sono poi stati messi in cassa integrazione straordinaria con scadenza il 31 dicembre.
Il giudice aveva fissato un’udienza a marzo 2025 lasciando di fatto i lavoratori senza reddito per almeno tre mesi. Cgil e Cisl hanno richiesto un’udienza anticipata che si è tenuta lo scorso 10 dicembre e dalla quale sono stati scelti i curatori fallimentari. Stefano Tordini della Cgil ha affermato: “Una situazione già nota, come tutto il settore che ha subito un calo del 30/40%, anche la Bieffe era in crisi da tempo. Ora che abbiamo ottenuto l’udienza anticipata, il nostro obiettivo, per assurdo e ironia, è avere il prima possibile il licenziamento così che i dipendenti possano accedere alla Naspi, il sussidio di disoccupazione. In caso contrario rimarrebbero bloccati con l’azienda -ormai chiusa- ma senza reddito; potrebbero dimettersi ma con il rischio di perdere tutto”.
“Parliamo di oltre 30 dipendenti esperti del settore, persone mature e quindi non di facilissima ricollocazione se non nello stesso settore”. L’azienda contava circa 40 dipendenti ma qualcuno ha deciso di andarsene: “C’è chi è andato in pensione, chi è riuscito a trovare altri lavori ma devono ancora prendere la liquidazione e le ultime mensilità”.
“I curatori hanno preso la situazione in mano, ci auguriamo che nonostante le feste natalizie riescano a trovare entro fine anno una soluzione” – conclude Tordini.