Il tavolo è stato riaggiornato a metà gennaio per valutare le decisioni di Beko
Il mercato europeo dell’elettrodomestico è peggiorato e la situazione trovata in seguito all’acquisizione di Whirpool, è stata ben più grave di quanto previsto: è quanto affermato, secondo quanto si apprende, dai rappresentanti di Beko Europa nel corso del tavolo al Mimit.
Queste sarebbero le ragioni della chiusura degli stabilimenti Whirlpool in Polonia e in Gran Bretagna. L’azienda prevederebbe ora di concentrare le proprie produzioni e gli investimenti in Italia e comunque di mantenere, per tutto il 2025, tutti i siti produttivi attivi e gli attuali livelli occupazionali.
Nelle Marche è stato comunicata la chiusura dello stabilimento di Comunanza. in provincia di Ascoli Piceno. Nulla di fatto infatti per nel terzo incontro avvenuto oggi, martedì 10 dicembre, al ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito alla vertenza Beko Europe. Confermato il piano industriale presentato lo scorso 20 novembre integralmente. Questo vuol dire per le Marche: quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell’unità di Ricerca e Sviluppo) a Fabriano (Ancona) e circa 320 a Comunanza (Ascoli Piceno) per la chiusura dello stabilimento entro il 2025.
“Il piano industriale riproposto oggi da Beko è inaccettabile e va ritirato dall’azienda – ha dichiarato il presidente Francesco Acquaroli – Lo abbiamo ribadito in modo chiaro e fermo nel corso del tavolo che si è svolto oggi pomeriggio al Mimit. Comunanza non può chiudere così come va tutelata l’occupazione nella sede di Fabriano”. Il presidente Acquaroli ha fatto “appello alla responsabilità sociale dell’azienda, le sue sfide non possono essere scaricate sulle spalle dei lavoratori. Ringrazio il Ministro Urso che a nome del Governo ha ribadito l’irricevibilità del piano industriale attuale di Beko, chiedendo all’azienda di presentarne uno nuovo che tuteli i lavoratori e rispetti le prescrizioni della golden power”.
Il tavolo è stato riaggiornato a metà gennaio per valutare le decisioni di Beko. “L’obiettivo e l’auspicio è che l’azienda riveda totalmente le proprie posizioni su questa vicenda fondamentale per le Marche”- ha concluso Acquaroli.