Banca del Piceno, si presenta nuova lista: tutti i nomi

Raffaele Tassotti al vertice, c’è tanta voglia di cambiamento

C’è grande fermento nel Piceno per le prossime elezioni per l’elezione del nuovo Cda della Banca del Piceno. Tre dovrebbero essere le liste ai nastri di partenza. Nelle ultime ore si è presentata quella “capitanata” da Raffaele Tassotti, volto noto e stimato della comunità che ha svolto ben 5 mandati da Sindaco di Montalto Marche e due mandati di consigliere provinciale di Ascoli. Vicino a lui un nutrito gruppi di professionisti di vario settore. Ecco i nomi: Stefania Simonetti, Marcella Liodori, Dina Capretti, Mario Di Buò, Mascia Mancini, Bernardino Traini, Walter Massucci, Giuseppe Traini, Romeo Di Girolami, Ugo Carboni e Gianpietro Casagrande.

Come mai questa candidatura?
“È conseguenza della attuale situazione della BCC del Piceno – ci dice Raffaele Tassotti – Abbiamo un Consiglio di Amministrazione che, dal suo insediamento dopo la fusione delle BCC di Acquaviva-Monteprandone e Castignano-Montalto, invece di operare nel rispetto dei patti, mediante accordi trasversali, ha costretto l’ex Presidente Aldo Mattioli a dimettersi; a sua volta Mariano Cesari, artefice della detta manovra insieme a Censori, subentrato a Mattioli, è stato vittima degli stessi giochi con la successione di Bagalini, fino a presentare un assetto spaccato in tre tronconi, “l’un contro l’altro armato”, da cui due liste contrapposte, Cesari-Donati e Bagalini-Censori e alcuni consiglieri a margine. Da ciò l’imposizione di un osservatore/tutore, probabilmente da ICCREA, che presenzia ai consigli, indice della totale inaffidabilità del CdA uscente. Ma non è solo questo! Assunto un direttore nel 2017, lo stesso è stato licenziato nel giugno del 2023! Allo stesso vanno ascritte, con il colpevole assenso del CdA, le enormi cessioni di crediti, assolutamente inaccettabili, alle agenzie di riscossione. Basti citarne una, di quasi 112 milioni di euro, con una perdita di 51 milioni netti che ha portato la dolorosa riduzione del patrimonio, sino ad allora in crescita, da 117 milioni a 64 milioni, con l’obbligo di recuperare tale perdita con gli utili di bilancio dei cinque anni successivi, cosa non avvenuta. Si registra inoltre un clima deteriorato nel rapporto con i dipendenti che ha portato alle dimissioni di undici soggetti, tra cui il vice direttore generale. Alcuni sono operativi in istituti concorrenti della BCC, con un sensibile conseguente danno; a ciò aggiungiamo che sono state chiuse ben otto filiali, con un abbandono significativo della presenza sul territorio. Si potrebbe continuare ad elencare le fragilità che ci preoccupano e ora, gli stessi responsabili di tale situazione si propongono di continuare, in liste contrapposte, a governare la nostra BCC. Queste e molte altre le ragioni che giustificano la reazione di una parte significativa di soci che hanno voluto proporre una lista alternativa costituita da persone qualificate e autorevoli. Sarà l’assemblea di maggio che deciderà se dare un nuovo corso alla BCC del Piceno“.

Quali sono i vostri obiettivi anche in ottica futura?
“I nostri obiettivi sono in sintonia con lo spirito che anima la storia del credito cooperativo e ampiamente contemplati nelle norme statutarie, La BCC del Piceno deve tornare ad essere presidio del territorio, interlocutrice attenta alle esigenze di chi lavora e produce benessere: imprese, artigiani, commercianti, agricoltori e nuove professioni. Vicina alle famiglie, alle giovani coppie, a chi sceglie di operare e investire nel nostro territorio, concorrendo alla crescita del benessere e della qualità della vita. Qualificare i nuovi saperi e l’inventiva dei giovani che devono trovare da noi adeguate occasioni per pensare il proprio avvenire. Anche e soprattutto interagire con i Comuni per sostenerli nelle loro iniziative e progetti per rivitalizzare efficacemente i centri storici, creare strutture e servizi per agevolare le scelte di residenza, intraprendere percorsi nel settore delle energie rinnovabili per una autonomia energetica, offrire condizioni di vivibilità capaci di evitare esodi e attrarre nuove presenze. Ogni socio e ogni cliente infine devono trovare compiuta soddisfazione presso i nostri operatori bancari esperti e qualificati, atti a dare sostegno e proposte di soluzione alle differenti problematiche”.

Andrea Busiello
Author: Andrea Busiello

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