Ballarin, Canali slitta a metà novembre: l’archistar disegna i dettagli del progetto

Micozzi: “Sarà la prima opera della Riviera ad entrare nei libri di architettura”

Slitta a metà novembre l’arrivo a San Benedetto del Tronto dell’archistar Guido Canali. L’architetto incaricato dal Comune di redigere il progetto di riqualificazione dell’ex stadio Ballarin era atteso per metà ottobre: per presentare in  un incontro con la città in sala consiliare le slide dell’elaborato. Ma ha comunicato all’ente rivierasco che la presentazione del progetto è posticipata a metà novembre.

Perché? Il progettista ha preso altro tempo perché dovrà presentare in pubblico un disegno in cui andranno indicati con precisone cosa e intende realizzare nella vecchia “fossa dei leoni” e i relativi costi di ogni intervento che verrà realizzato all’interno dell’ex stadio. Dunque, non sarà uno schizzo, ma un elaborato assimilabile a un progetto esecutivo.

Canali deve fare i conti con i costi delle materie prime, aumentate del 25-30% mentre lo stanziamento statale è rimasto fermo a 2 milioni e 440mila euro. Per cui il progetto andrà modellato sulla minore disponibilità finanziaria.

In merito ai fondi, il Comune non può contare sui 450mila euro della Fondazione Carisap, poiché nel Municipio di viale De Gasperi non è pervenuta la comunicazione dello stanziamento. La Fondazione, evidentemente, erogherà la somma a lavoro terminato, ma solo se il progetto non dividerà i sambenedettesi.

Cosa sta disegnando l’architetto Canali? “Il Maestro deve lavorare sull’idea di un parco pubblico, cosa metterci dentro è a sua discrezione”, spiega il presidente della commissione Lavori pubblici, l’arch. Gino Micozzi, che ha voluto fortemente Canali.

“Al progettista abbiamo consegnato tutte le proposte di restyling – aggiunge l’arch. Micozzi – fatte in questi anni da comitati e associazioni, ma non mi sembra corretto dare indicazioni a un Maestro di tale caratura. Non puoi imporre nulla ad una figura così elevata”.

Conclude l’arch. Micozzi: “Per l’amministrazione Spazzafumo è un’opportunità avere in Riviera un’opera firmata da un Maestro contemporaneo, che troverà spazio nei libri di architettura: San Benedetto al momento non ha un’opera degna di entrare nei libri di architettura”.

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Author: redazione

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