Baldini fenomenale, Gambini protettore: due sentinelle del Castello che fanno rosicare Senigallia

foto Castelfidardo

L’editoriale sul “Baldo”, autore di un gol e un assist nel successo con il Sora. La Vigor si è lasciata scappare lui e il “gemello”

di Aldo Nicolini

Arriviamo al Mancini di Castelfidardo ancora presto, tanto che sul campo non c’è ancora nessuno, poi alla chetichella i biancoverdi arrivano in campo per la fase di riscaldamento, sotto la guida degli ” specialisti ” dei muscoli, ma con Giuliodori attento osservatore; Un mister tanto bravo e capace quanto modesto, l’arma in più di questo ottimo ” Castello” che a grandi falcate si sta portando fuori dalle sabbie mobili, quelle che se ti inghiottono non ne esci più. Lui non c’è, o forse è nascosto sotto qualche cappuccio per ricoprire la zucca scarsocrinita, cosi luccicante sotto il sole ma anche ghiacciata con le bore di questi tempi. “Baldini non lo vedo, eppure è in lista…” chiedo ad un assistente in tribuna stampa: ” Sai com’è i vecchietti hanno bisogno di riscaldare il carburante prima di andare in moto”. Accende il turbo al fischio dell’arbitro, si vede la classica fumata nera di una turbina che parte a freddo, la turbina è quella di Matteo Baldini. Un giocatore che ha toccato le 100 presenze in Serie D, un maratoneta dalle risorse inesauribili, un pilastro assurdo di un centrocampo che il Mister ha modellato a sua immagine e somiglianza. Baldo non ha tragitti predefiniti, nè zone, nè tattiche; lui è il centrocampo!

In tribuna stampa gli occhi sono tutti su di lui, e il gioco a cambiare il voto ogni 15′ oramai è un rito. Dicono che sia un destro che predilige la fascia destra, Falso; dopo 5′ minuti va all’estrema sinistra e fa secco il portiere avversario con una rasoiata di sinistro. E poi comincia a correre, correre come se non ci fosse un domani, tampona e cuce, contrasta e imposta, ora sui raddoppi, Poi sulle chiusure, subito dopo a tirare i porta, diventa una belva scatenata. La sua furia non ha ostacoli e al 20′ dopo che il portiere avversario fa il Leopardo su un  compagno al tiro, dal limite dell’area inventa un cucchiaio con il contagiri che finisce sul piede preferito di un altro compagno, sventola e 2 – 0. Quest’anno 22 presenze,( finora), 2 reti e 6 assist!  Tutte giocate a livelli altissimi (contro il Chieti un collega Abruzzese ebbe a dirci, Ma Baldini, cammina qualche volta o corre sempre cosi…..). Ci voleva dopo un mese senza vittorie. Baldini non è più un centrocampista ma un onda d’urto difficile da arginare. E Quando un suo compagno con una leggerezza di fa cacciare dal campo, invece di staccargli un orecchio gli altri raddoppiano gli sforzi, e Baldini corre anche per lui. Già, in 10 si gioca meglio, c’è più spazio. La contesa diventa uno scontro fisico, partita che sembrava ispirata ad un racconto di Checov, l’arbitro un agrimensore, il campo una immensa steppa su cui consumare la battaglia. Ma chi è svettato su tutti? Lui. Sempre Lui: Matteo Baldini da Senigallia, 26 anni, di professione maratoneta con le scarpe bullonate, per la fortuna del Castelfidardo Calcio, e la costernazione della Vigor Senigallia che si è lasciata scappare i due più forti centrocampisti della serie D girone F. Perche Baldini se sfugge ad ogni regola lo fa anche tranquillo tanto c’è Gambini che lo protegge ad ogni piè sospinto!

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Author: redazione

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