Baby vandali in città: “Preso a ombrellate il plexiglass della fermata del bus”

L’episodio ad Ancona. Protagonisti in negativo dei giovanissimi

Ci sono tanti modi di trascorrere il pomeriggio piuttosto discutibile quello scelto da due ragazzini che proprio nel pomeriggio di martedi non hanno trovato di meglio che prendere ad ombrellate il plexiglass posto a protezione di una bacheca annessa alla fermata dell’autobus. Il fatto è avvenuto in via Torresi per la precisione di fronte allo stabile che un tempo ospitava la sede dei telefoni di Stato lungo la corsia che da via Torresi scende in direzione di piazza Ugo Bassi ad Ancona. Pannello in plexiglass che fa parte di una bacheca montata all’interno della pensilina dell’autobus al cui interno ci sono gli orari dei bus cosi come le comunicazioni da parte della Conerobus all’utenza. Sul posto è subito intervenuto per la valutazione del danno il personale della Conerobus. Un atto vandalico i cui costi saranno a carico della collettività in quanto l’intero pannello dovrà essere rimosso per poi procedere al montaggio della nuova protezione ma quello che colpisce di più è il fatto che quanto accaduto è stato provocato da due ragazzini peraltro sotto gli occhi di alcuni testimoni che si sono trovati a passare in via Torresi. Un gesto da condannare e che peraltro è stato oggetto di un post pubblicato su Facebook da un utente che non ha esitato a raccontare l’episodio: “Ho appena visto due ragazzini di terza media o al massimo di un primo superiore alla fermata dell 1/4 in via Torresi davanti al supermercato prendere ad ombrellate il plexiglass della fermata del bus, calzoncini corti e ombrello blu uno con la felpa grigia gli occhiali l’altro con la felpa scura con la marca scritta sulle spalle. Li abbiamo fermati in due io e una signora anziana la fermata è stata danneggiata. Ho visto il momento in cui si è rotta. Mi auguro che qualche genitore riconosca il proprio figlio in questa descrizione e magari gli rompa in testa l’ombrello usato alla fermata del bus, un ombrello a scacchi di colore blu e verdino”.

Author: Claudio Comirato