Questa mattina la benedizione del Vescovo Marconi
Il Vicario episcopale per il Sisma della Diocesi di Macerata rende noto che oggi, 13 settembre 2024, nella memoria liturgica di San Giovanni Crisostomo, alle ore 11:00 il Vescovo Nazzareno Marconi ha presieduto il Rito di Benedizione per l’apertura del cantiere di lavoro presso il duomo di S. Catervo a Tolentino. Il Vescovo, per intercessione della Madre di Misericordia patrona della Diocesi, ha affidato al Signore i tecnici e gli operai e il buon esito del lavoro; ha inoltre chiesto alla Comunità Tolentinate di accompagnare il cantiere con la preghiera.
Hanno partecipato alla cerimonia il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli, il sindaco Mauro Sclavi e il parroco don Gianni Compagnucci. I lavori consisteranno nella riparazione dei danni strutturali prodotti dal Sisma del Centro Italia del 2016 e nella messa in sicurezza degli apparati decorativi. Progettati dall’arch. Alessandro Nardi in collaborazione l’ing. Henry Gullini, col coordinamento dell’Ufficio Sisma della Diocesi di Macerata, saranno eseguiti dall’impresa Fratelli Navarra srl. L’intervento è finanziato tramite l’Ordinanza del Commissario Straordinario per la Ricostruzione post Sisma del Centro Italia 2016, n. 105 del 22.08.2020. La fine dei lavori è prevista per il mese di settembre 2026.
In particolare la Diocesi ringrazia l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche e la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata per la preziosa collaborazione istituzionale e sul piano tecnico-amministrativo.
L’attuale chiesa di S. Catervo è in realtà la terza fabbrica eretta sul medesimo luogo nel corso dei secoli. Il primo sacello dedicato al Santo Martire del IV secolo, primo evangelizzatore di queste terre, fu voluto dalla moglie di lui, Settimia Severina, per raccoglierne le spoglie mortali, che riposano tuttora nel sarcofago monumentale insieme a quelle del figlio Basso.
Qui nel IX secolo i monaci di San Benedetto fondarono un’abbazia, al cui interno fu inglobato l’edificio preesistente. Dopo il 1256 i religiosi riedificarono la chiesa, in stile gotico. Questa nel 1490 passò in commenda al nobile locale Giovanni Battista Rutiloni che nel 1507 la cedette in dono a Giulio II; il Papa, allora, vi fece insediare i Canonici Lateranensi che ne mantennero la proprietà fino alle soppressioni napoleoniche. Per volere di S. Vincenzo Maria Strambi, vescovo di Macerata e Tolentino, il tempio fu ricostruito nelle forme attuali a partire dal 1822, per essere canonicamente eretto a concattedrale. A seguito del decreto del Dicastero per i Vescovi del 5 giugno 2022, che ha eretto la collegiata di San Giovanni di Macerata a unica cattedrale della diocesi unita, S. Catervo ha contestualmente assunto la denominazione di duomo, vale a dire chiesa più importante della città, nella quale sono sedimentate le sue memorie storiche e spirituali, costituenti il patrimonio culturale della comunità, religiosa e civile.