Atto intimidatorio a Palazzo delle Marche, sede dei gruppi assembleari del Consiglio regionale, nei confronti del capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi. Ieri pomeriggio (venerdì) una o più persone, al momento ignote, hanno distrutto la porta del suo ufficio a calci e pugni, senza lasciare alcun messaggio.
Mangialardi, in quel momento assente, ha immediatamente denunciato il fatto al direttore generale Antonio Russi e al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Dino Latini per tutti gli adempimenti del caso. “Un episodio inquietante. Non sappiamo se i protagonisti vengano da fuori o siano interni al palazzo” dice Mangialardi, che non si sente “assolutamente intimidito. Mi aspetto che venga fatta luce sull’accaduto e che tutti i gruppi, così come la struttura dirigenziale, collaborino a questo obiettivo. Credo sia interesse di tutti i consiglieri regionali ricostruire con esattezza i fatti e individuare i responsabili, per non avvelenare ulteriormente il clima politico che si respira in questi giorni a causa di certe manovre trasformiste in Consiglio” aggiunge, rivolgendosi al passaggio di due consiglieri regionali alla Lega, finora annunciato su facebook dalla segretaria regionale del Carroccio Giorgia Latini, ma non formalizzato dai diretti interessati. Una vicenda che si intreccia con le tensioni per il rimasto della giunta regionale in seno alla maggioranza di centrodestra.