Decisione all’indomani delle elezioni amministrative
di Federico Ameli
Angelo Procaccini si dimette da segretario Pd di Ascoli Piceno. L’ormai ex leader della segreteria cittadina rassegna le sue dimissioni lamentando “l’autoconservazione” che dal suo punto di vista tiene in scacco il partito. Evidente, seppur velato, il riferimento alla consigliera regionale Anna Casini, tirata in ballo con alcuni dei suoi slogan più celebri Le ripercussioni della recente sconfitta elettorale incassata per mano di Marco Fioravanti e di un 74% da record iniziano a scuotere i rappresentanti dell’opposizioni, arrivando fino ai vertici cittadini dei principali partiti di centrosinistra. Ne sa qualcosa appunto Angelo Procaccini, segretario comunale del Partito Democratico, fresco di 263 preferenze ottenute e di riconferma tra i banchi di minoranza del Consiglio comunale, che ha annunciato ufficialmente le sue dimissioni.
Alla base della sua decisione, come riportato in un lungo post sui social, la consapevolezza di non essere riuscito a portare avanti un’efficace politica di rinnovamento interna ed esterna al partito, nonostante l’impegno profuso, anche per via delle differenze di vedute con altri esponenti di spicco del Pd locale. “Ringrazio tutte le persone che si sono messe a disposizione per questa campagna elettorale, chi mi ha votato e con cui manterrò l’impegno di stare in Consiglio comunale, anche se la delusione è tanta e la fatica sarà molta di più, chi mi ha dimostrato vicinanza, stima e affetto pur non avendomi votato e chi non ha fatto mancare critiche e consigli” scrive Procaccini.
“Voglio, però, chiedere anche scusa. A tutti coloro che mi hanno dato fiducia come segretario, per non aver portato il partito completamente a rinnovarsi ed a rinvigorirsi ma semplicemente a sopravvivere, sicuramente con dignità, ma non basta. Mi scuso anche con la città, perché come unico partito strutturato e organizzato del centrosinistra si poteva e si doveva fare di più in questi anni. Troppo forte la delusione per un verdetto elettorale indubbiamente amaro, ma soprattutto per una visione tutt’altro che unitaria condivisa dalle diverse correnti che evidentemente animano il partito. In particolare, in maniera neppure troppo velata, Procaccini si scaglia contro il consigliere regionale Anna Casini, tirando in ballo alcuni degli slogan più celebri delle sue ultime campagne elettorali per mandare un messaggio molto chiaro a chi, dal suo punto di vista, deve aver ostacolato il processo di rinnovamento del partito”.
“Mi scuso, infine, per aver creduto “Qui” nella “”Rivoluzione dolce” – i due marchi di fabbrica della campagna elettorale targata Casini, ndr – è stato un grave errore politico, poiché “Qui” saltuariamente, “Rivoluzione” niente, “Dolcezza” ipocrita, a meno che non sei un amico. Mi dimetterò da segretario perché è giusto che sia così, e spero che siano in molti ad interrogarsi quanto me. A differenza dei miei predecessori, però, non farò un mio movimento e non mi eclisserò nel nulla, ma resterò un tesserato del Partito Democratico, pronto a guidare una Rivoluzione amara” per gli opportunisti, gli egoisti, gli incapaci politici, gli ingiusti ed i “Portaborse” di tutte le stagioni”.
Non manca, in conclusione, un messaggio costruttivo e di speranza affidato a tutti coloro che, con il loro contributo, potranno invertire la rotta e garantire un futuro diverso al Pd ascolano. “Per ricostruire un’alternativa credibile dobbiamo innanzitutto liberarci dell’autoconservazione di cui accusiamo la destra senza mai guardarci in casa – conclude – Forse sono arrivato tardi, o forse l’idea che tutti meritino più di un’opportunità in parte è stata un limite, ma questo principio non lo cambio, poiché solo avendo valutato una somma di errori miei e degli altri ho la possibilità di avere un’analisi lucida, equilibrata e completa. Chi vuole darmi una mano sa come raggiungermi, e chi si vuole tesserare nel partito per sostenere questa rivoluzione lo può fare sul sito nazionale, senza chiedere permesso e per piacere a nessuno”.