CICLISMO – Dalla città delle Cento Torri a quella della Basilica, 98 km in cui il corridore biancazzurro ha dato letteralmente spettacolo
di Umberto Martinelli
Dopo tanti piazzamenti e oscar da attore non protagonista, arriva il sigillo, alla sua maniera. Wladimiro D’Ascenzo (Omm Melania Faleria) alza le braccia a Villa Musone dopo aver animato, ai meno 30km all’arrivo, il quartetto di fuga, riducendo successivamente il convoglio a due sulla salita, per piazzare poi, il colpo in vista del traguardo. L’ultratitolato Biancoazzurro termina da solo, con soddisfazione ed anche una ‘certa’ emozione, all’ombra del Santuario dopo aver percorso ben 98 km (pur vantando una storia quasi infinita di: giovane promessa; bel dilettante e professionista; amatore iridato, azzurro, tricolore; granfondista mezzo cannibale; tutto gentiluomo). Argento e applaudsi a Pierpaolo Addesi (Team Go Fast), ultimo ad arrendersi. Bronzo a Fabrizio Amerighi (Imola Bike). Volata degli inseguitori valevole il quinto posto ad Alfonso D’Errico (Team Levante). I primi trenta dell’ordine d’arrivo costituiscono i bei nomi che rendono appieno il significato tecnico della classica in linea (ci sono gli ex vincitori e medagliati, i mattatori di inizio stagione, i corridori che hanno scritto la bella storia amatoriale nazionale, europea e mondiale degli ultimi quindici anni). Encomio speciale a Barbara Lancioni non si smentisce: è la solita regina, che si disimpegna elegantemente nel gruppo.
Imperdibili i prossimi appuntamenti con la Grandfondo Michele Scarponi (domenica 22 aprile a Filottrano) e la Festa del Ciclismo, mercoled’ 25 aprile ad Appignano.
