SERIE B – I bianconeri possono competere con il vertice ma guai montarsi la testa (per ora). I 7 mila del Del Duca sono numeri record
di Andrea Verdolini
Probabilmente, in questo momento, la parola d’ordine in casa Ascoli deve essere “piedi per terra”. Non sarà un esercizio agevole per lo staff tecnico ed i dirigenti perchè, non c’è dubbio che questa squadra le potenzialità per un campionato di vertice, le abbia tutte. Contro il Livorno, senza Scamacca, senza Da Cruz e non solo e con uno schieramento praticamente inedito dando fiducia sin dall’avvio all’estrosissimo italo-belga-marocchino Chaija, con il giovane Piccinocchi in mezzo al campo e con l’esordio di Padoin e Gravillon, praticamente la gara l’hanno fatta solo i bianconeri.
E’ vero con qualche sofferenza sino al gol di Gerbo, complice anche il caldo più che estivo ma sempre dando la sensazione di essere in pieno controllo contro un avversario volonteroso ma sostanzialmente improduttivo ed anch’esso caratterizzato da “work in progress”. Questo sino al palpitante finale con il risultato ancora in bilico complici le tante, troppe occasioni sciupate da un Ardemagni molto più bravo a farsi il mazzo spalle alla porta che in fase conclusiva dov’è sembrato in giornata-no. Così succede che ci vuole un super intervento di Lanni al 94′ ad evitare la beffa in agguato, causata dall’unico svarione di Gravillon, fin lì tra i migliori in campo. Di Gennaro fa il suo cercando di piazzare la palla nell’angolino ma l’estremo bianconero si supera con la parata salva risultato che gli vale la palma di MVP del match. Timori, ansie e coronarie che poi si liberano nella ripartenza che permette a Ninkovic, più delizia che croce, di fissare il punteggio su un molto più legittimo 2-0 e con i 7mila del Del Duca a sciamare dopo il triplice fischio felici ed appagati. Morale del discorso? C’è molto da lavorare anche per assemblare una squadra uscita dal mercato rinnovata e rafforzata. Nel giorno in cui tutto girerà a pieno regime, ci auguriamo il più presto possibile e nel contesto di un campionato che appare senza padroni qualche pensiero audace può e deve essere fatto, sempre però restando con i piedi per terra.

Author: Alessandro Molinari
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