Ascoli, difesa sotto accusa così come le mosse di Carrera: l’analisi

Difesa bianconera sul primo gol incassato

SERIE C – Dai due gol incassati al cambio totale del fronte d’attacco

Partiamo da un principio: tutti i gol sono evitabili. Nelle ultime due uscite tra campionato e coppa, l’Ascoli Calcio ha subito quattro reti, alcune delle quali hanno fatto storcere ancor di più il naso ai tifosi bianconeri. Tralasciando quelle di Arezzo, analizziamo quanto visto al “Paolo Mazza” di Ferrara nel match pareggiato 2-2 dai bianconeri. E poi parleremo anche dell’attacco.

Nella prima rete incassata, da fallo laterale si può parlare di disattenzione soltanto sulla seconda parte di giocata. La palla messa con le mani al centro vede una linea bianconera di sette elementi in fila a protezione. Gagliolo va corpo a corpo con Karlsson e in mezzo interviene, seppur con breve ritardo, Varone. Senza di lui, comunque Menna avrebbe sparato via il pallone. Foga dell’intervento, voglia di chiusura e sfortuna nella svirgolata. Il vero errore magari sta tra Adjapong e Campagna, gli ultimi due, che guardano il pallone e non seguono l’uomo vicino a loro, Rao, che insacca sotto porta. C’era da guardare lui e Antenucci ad altezza dischetto che, tra l’altro, sembrava anch’egli abbastanza libero. Forse uno tra Bando e Barone, entrambi che finiscono schiacciati sulla linea dei difensori, dovevano presidiare una zona più centrale dell’area. Il secondo gol, invece, è una brutta gatta da pelare. Calcio da fermo, sulla sinistra. Linea ad otto a difendere e due uomini in barriera. Marcatura a zona e Arena resta solo sin da inizio azione. Ottimo il cross di D’Orazio e inzuccata vincente al limite dell’area piccola dove Raffaeli, per traiettoria e traffico, non ha accennato l’uscita ma non c’è da attribuire colpa.

Arena solo nell’occasione del raddoppio

E qui si apre il sipario sulle scelte di mister Carrera, disdegnate da gran parte dei tifosi nel day after. Sceglie la difesa a tre dopo un precampionato a quattro e la squadra si comporta bene. Poi esce Alagna ed entra in centrocampista, si ripassa a quattro dietro ma l’Ascoli segna ancora. Dei gol segnati, tra l’altro, da apprezzare la gran bella giocata di Marsura, la freddezza sotto porta di Tirelli e la tigna di “Joker” Corazza nel calciare due volte per trovare l’angolino del raddoppio. Eppure, quello che salta agli occhi è la gestione dei cambi. Al netto che Carrera non ha parlato nel post gara – quindi potrebbero esserci stati anche problemi fisici, per questo è importante la comunicazione – in quattro minuti il tecnico ha mutato tre su tre i suoi interpreti offensivi. E se la carta D’Uffizi a gara in corso può essere sempre e comunque ragionevole – dribbling e freschezza nell’ultima mezzora sono spesso decisivi – quello di mutare tutto così in fretta non è stato ben digerito dalla piazza. Certo, i tre punti avrebbero dato tutto un altro sapore a questa scelta.

Curiosamente, anche il Pineto contro la Lucchese (0-0 nella gara in contemporanea), tra il 78′ e il 79′ ha cambiato tre attaccanti su tre, con mister Cudini che praticamente ha mutato tutto il suo fronte offensivo nel suo 3-4-3. Non è sicuramente la prima e non sarà l’ultima volta nelle gare di agosto in cui gli attaccanti che magari hanno corso tanto nella prima ora vengano cambiati in blocco. Errore o scelta possibile? Sul 2-0 ci sta mettere freschezza nella prima pressione e in contropiede? Caccavo non è entrato benissimo ma poteva offrire quella lotta e fisicità davanti per qualche punizione in più. L’utilità delle scelte spesso viene rivelata solo dal destino che, questa volta, non ha sorriso al tecnico bianconero.

Matteo Rossi
Author: Matteo Rossi

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