Molti i temi sul tavolo analizzati dal patron, che fa il punto sulle questioni più calde. La situazione societaria e la mancata cessione, le dimissioni di De Santis, il caso Bogdan, l’avvicendarsi di tecnici e direttori sportivi, le tensioni con la tifoseria e l’entusiasmo per l’arrivo di Tremolada. «Allestita una squadra per le prime posizioni»
Era dall’1 maggio scorso, al Del Duca in occasione di Ascoli-Cosenza, che Massimo Pulcinelli non presenziava a una conferenza stampa di fronte ai giornalisti ascolani. Nella mattinata di oggi, a quattro mesi dall’ultima volta, il patron ha incontrato la stampa per fare il punto a 360 gradi sull’Ascoli Calcio. Dopo aver rievocato il post gara di Ascoli-Pisa, Pulcinelli ha ripercorso le tappe principali dell’ultimo anno, a cominciare dalla dolorosissima retrocessione della scorsa stagione e dagli errori, commessi e ammessi, nel corso di una stagione da dimenticare. «Personalmente l’ho vissuta come un dramma, in quanto fino a poche giornate dalla fine ero convinto di farcela. Si possono fare moltissime riflessioni: solo un punto ci ha condannato e, strada facendo, ne abbiamo persi molti: di rammarico ce n’è tantissimo. L’ambiente, i cori contro la società e una serie di avvenimenti non hanno aiutato, ma la responsabilità è mia al 90%, dato che gli uomini importanti o li scelgo o li avallo. Tendo a fidarmi dei miei uomini: al termine della stagione 2022-2023 Neri e De Santis avrebbero mantenuto Breda, mentre io ho seguito le indicazioni dell’allora direttore sportivo – Marco Valentini, ndr – che aveva già ingaggiato Viali. A 10 giorni dalla fine del mercato abbiamo smantellato la squadra mandando via Dionisi e Forte per prendere un ragazzo, Bogdan, che tutta Terni conosceva per essere rotto, spendendo 600.000 euro per neanche un minuto in campo. A quel punto ho licenziato il direttore, perché se ingaggi un calciatore che non può calciare devi essere esonerato. Abbiamo cambiato allenatore mantenendo la stessa media punti, con costi aumentati ma al tempo stesso distruggendo calciatori come Pedro Mendes o Botteghin.
Sono convinto che se avessimo giocato i playout ci saremmo salvati. Ho questa sensazione, così come non ho problemi ad asserire che nell’anno in cui il Chievo batté il Pescara all’ultimo minuto non saremmo riusciti a evitare la retrocessione in caso di playout».
Il riferimento, in questo caso, è alla stagione 2019-2020, al termine della quale l’Ascoli riuscì ad acciuffare la salvezza diretta nonostante la sconfitta all’ultima giornata con il Benevento.
CESSIONE – Altri tempi, altri contesti: ora bisogna guardare al futuro, pur nella consapevolezza di un tentativo di cessione non andato a buon fine. Nessuna porta chiusa, comunque, a potenziali nuovi acquirenti. «Dopo la retrocessione abbiamo fatto ciò che andava fatto – commenta Pulcinelli – Abbiamo ricostruito l’Ascoli, al di là delle note vicende del compratore che si è presentato con i soldi per una Fiat a un concessionario Ferrari.
Non c’è stato nessun avvicinamento su un’offerta irricevibile, dato che è stato offerto un sesto o un settimo di ciò che questa squadra può valere. Credo che tutte le società di calcio in Italia possano essere comprate, pertanto se dovesse arrivare un potenziale acquirente che vuol venire qui a divertirsi e a fare l’imprenditore sono disponibile a parlare. Per ora, però, non c’è nessun interessato e la società ad oggi è fatta dalla mia famiglia. Chi fa calcio è un matto: sto dando molto e continuerò a farlo per arrivare a una sana gestione, che non sia di grande sforzo e sacrificio come questo ultimo anno».
LA SOCIETÀ – «Siamo in uno stato di sacrificio ma non di sofferenza, la società continua a fare quel che deve. Stiamo gestendo da sei anni, abbiamo il 90% della proprietà e stiamo onorando scadenze e pagamenti. Penso che l’80% di società di Serie C ha situazioni di indebitamento peggiori dell’Ascoli. Abbiamo ricevuto le dimissioni di Massimo De Santis, che presumo si sia stancato di ricevere insulti. Da molti, inoltre, ho sentito la “storiella” dell’iscrizione con i soldi di quattro sponsor. Ringrazio Tosti per essere tornato a essere sponsor con nuova società, ma gli altri 3 sponsor, che stimo e ringrazio, hanno semplicemente anticipato i loro importi».
LA SQUADRA – Impossibile non parlare di campo, con l’impegno con il Milan Futuro dietro l’angolo e le prime gare di campionato già in archivio.
«Sono convinto di avere una squadra che può puntare ai playoff, anche se nel mio cuore ho speranze e sensazioni diverse. Abbiamo una squadra degnamente allestita per arrivare nelle prime posizioni della classifica. Inseguivo Tremolada da diversi anni, spero che entri presto in forma. La rosa è ben assortita tra esperti e giovani, che dobbiamo far giocare per permettere loro di crescere e aumentare il patrimonio della società».
IL MISTER – «Ho cambiato, in proporzione più allenatori di Zamparini, e per esperienza dico che Carrera avrà la mia fiducia finché non sarà esonerato. Sono soddisfatto dell’avvio di campionato, ma lo scarso gioco visto a Chiavari non mi ha convinto. Di certo ero più soddisfatto a inizio partita che non alla fine».
TIFOSI – Prima della conferenza stampa, il patron ha incontrato una delegazione degli ultras sugli spalti del Picchio Village per confrontarsi sulle divergenze che negli ultimi mesi hanno incrinato il rapporto tra società e tifoseria. «Non credo che gli ultras abbiano deciso di rientrare allo stadio – commenta Pulcinelli – Abbiamo avuto un confronto leale di idee e punti di vista diversi, con grande rispetto. Messo un primo mattone verso la risoluzione di un confronto che esiste, ma dobbiamo ancora fare dei passi l’uno verso l’altro. Ai tifosi che non hanno ancora deciso di venire allo stadio chiedo di mettere da parte il proprio orgoglio come sto facendo io: se amiamo l’Ascoli facciamo insieme un atto di fiducia. La quantità di abbonati è corretta per la categoria, mi spiace per la frizione con qualche gruppo organizzato ma dobbiamo fare del nostro meglio per recuperare».
I SINGOLI – Ultime battute dedicate ai nuovi arrivi in rosa, al reintegro di Forte – attualmente alle prese con la squalifica – e su potenziali interventi a centrocampo attingendo al mercato degli svincolati, ipotesi che a meno di sorprese non convince lo stesso Pulcinelli. «Corazza mi sembra un grandissimo calciatore, anche lo stesso Marsura che ha fortemente voluto tornare e Tremolada, ma non voglio fare troppi nomi. Non credo che porteremo avanti nuove operazioni, il direttore ha delle idee che valuteremo. Bisogna comunque dar modo ai giovani di crescere. Siamo felici di poter riavere Forte a disposizione, anche per l’investimento fatto su di lui. Credo che se un tribunale condanna una persona ad una pena, quella pena sia di per sé sufficiente».