Ascoli al centro del mondo per la 18° edizione del forum nazionale e dell’interregionale del centro di Confindustria Giovani.
È stato un momento di incontro e confronto dove i giovani imprenditori, attraverso networking, best practices si sono approfonditi argomenti fondamentali per lo sviluppo delle imprese del Piceno. Per rafforzare il ruolo e l’influenza dell’organizzazione nel panorama economico italiano ed internazionale, per creare valore e nuovi modelli e fare cultura imprenditoriale come il momento storico esige, dinamismo ed innovazione ma soprattutto internazionalizzazione. L’incontro si è tenuto presso il teatro Filarmonici, ad Ascoli Piceno portando in esame temi che riguardano soprattutto la situazione politico-economica mondiale, tra cambiamenti geopolitici, fluttuazioni economiche e le nuove sfide ed esigenze, dopo la pandemia e i vari ostacoli che dettano attenzione e riguardi.
Nel pomeriggio gli approfondimenti sono partiti con i saluti del presidente del comitato interregionale del centro giovani imprenditori, Massimiliano Bachetti: “Abbiamo il diritto di denunciare queste mancanze: riduzione della burocrazia, costi energetici competitivi, infrastrutture moderne e funzionali, formazione continua del personale. Questo convegno può essere la risposta per individuare i nuovi mercati. Gli altri continenti sono un’opportunità per ampliare il mercato. Possiamo essere pionieri.”
Gli interventi del sindaco Marco Fioravanti e del Commissario straordinario della ricostruzione il Senatore Guido Castelli hanno sottolineato l’importanza del territorio e del rilancio delle economie del cratere sismico partendo dallo sviluppo del processo tecnologico affrontando il duro impatto che lo spopolamento apporta; la transizione ecologica porterà 24 milioni di nuovi posti di lavoro, solo un nuovo modello può portare un cambio di marcia soprattutto per quanto riguarda la crescita economica e la crescita del benessere. Il commissario punta il suo discorso sull’innovazione “o si innova o si muore”, l’Europa in questa fase è fondamentale. I vari panel sono stato coordinati da un travolgente e competente Maurizio Melis giornalista Rai, radio24.
Europa, italia, conseguenze del macro-scenario aspettando le elezioni americane, le conseguenze della guerra in Ucraina e i conflitti in medio-oriente, le potenzialità di Africa e Cina e le varie interconnessioni con i mercati esteri. Panoramica economico politica mondiale con la prof.ssa Michela Mercuri docente di cultura , storia e società dei paesi musulmani dell’università di Padova, in video collegamento il giornalista analista geopolitico e direttore della rivista “Domino”, Dario Fabbri. La tavola rotonda con le testimonianze di imprenditori e manager è stata fondamentale e partecipata, con Alexandre Moscianese partner di Arkios Italy, Andrea Pezzimenti CEO di FAIST e FAIST Electronics, Alessandro Radon Amministratore delegato della Alperia Smart Service S.r.l. Le previsioni e le analisi per quanto possa essere difficile anticiparle sui mercati internazionali nei prossimi mesi, come ha confermato il magnifico Rettore Gian Luca Gregori dell’Università Politecnica delle marche , è stato l’argomento discusso nel panel con Achille Magni Direttore commerciale Centro-sud per la business Unit Enterprise Team System e Massimo Cupillari della Wealth Advisor Banca Mediolanum.
La chiusura a cura al Presidente Nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria Riccardo Di Stefano che ha ringraziato quasi 300 giovani imprenditori per aver permesso con successo la riuscita di questo evento. Analizzando lo scenario dei giovani e del tasso di occupazione giovanile, delle volontà di questi di rimanere in questo paese e di costruire famiglia prima dei trent’anni, una fotografia che sembrerebbe essere assurda ma le verità sono nascoste proprio dietro al disagio che l’Italia non riesce ad includere i giovani tanto quanto l’innovazione, questo spinge ad andare via è. I giovani di oggi vivono i maniera profondamente diversa rispetto anche a noi e hanno capacità e risorse ma si scontrano con la nostra società molti vanno via e solo il 30% torna ma così non si può costruire nessun futuro e si deve puntare sulla crescita e l’innovazione.