“Ascoli, 30% di possibilità playout: Rozzi e Mazzone dall’alto pensetece vu”

NELLA TELA DEL RAGNO – Picchio non più padrone del suo destino dopo il 2-2 di Palermo a 90′ dalla fine. Venerdì con il Pisa bisognerà vincere e sperare. Bellusci-Botteghin male, Carrera e quell’undici iniziale incredibile

Inizia per la tifoseria del Picchio la settimana corta di passione relativa al destino della beneamata squadra bianconera.
Venerdì sera alle ore 22.30, al termine della gara Ascoli Pisa, conosceremo il nostro destino…playout o Lega Pro?
Vincere contro il Pisa (impresa tutt’altro che scontata dato che il Picchio con sole 4 vittorie interne finora ottenute sta riuscendo a stabilire il record negativo dei successi interni nei 27 campionati disputati in serie B) potrebbe non bastare…se il Bari dovesse battere in casa un Brescia gia’ sicuro di un posto ai playoff e la Ternana vincesse contro la retrocessa Feralpisalo’ nel neutro di Piacenza (più o meno è come giocare in casa dato l’esiguo seguito della tifoseria dei Leoni del Garda rispetto al sicuro esodo umbro che si prospetta), per il Picchio sarebbe finita.
Tornerebbe in Lega Pro dopo 9 anni consecutivi in serie B.

I risultati della penultima giornata di campionato non hanno certamente sorriso al Picchio.
La sconfitta di un arrendevole Catanzaro a Terni (Vivarini ha così consumato la sua vendetta sportiva dopo il licenziamento da tecnico del Picchio da parte del loquace Patron Pulcinelli avvenuto nel suo primo anno di B, dopo aver portato l’Ascoli alla salvezza con 3 giornate di anticipo, con una rosa di medio livello) ha maledettamente complicato la situazione in coda.
Ad ‘abundantiam’ aggiungiamo che nessuna inseguitrice del Brescia e del suo ottavo posto è riuscita ad avvicinarsi ai lombardi (sarebbe bastata la vittoria del SudTirol a Pisa o di una tra Cosenza Cittadella Reggiana per far sì che al Brescia sarebbe stato necessario ottenere 1 punto a Bari per non perdere la zona playoff), bresciani che scenderanno al San Nicola con l’unico obiettivo di migliorare l’ottavo posto, evitando di giocare la gara secca a Catanzaro (con il sesto o settimo posto si incontrerebbe il Palermo, che non vince da 2 mesi, in uno stato di crisi cronica, e con un eventuale sesto posto il vantaggio di giocare la gara secca in casa propria, con due risultati su tre).

Il Feralpisalo vorrà congedarsi dalla serie B con una sconfitta casalinga? Unica motivazione che potrebbe portare i Leoni del Garda a giocarsi la gara contro la Ternana, umbri certamente con motivazioni superiori.
Ad essere ottimisti il Picchio ha un 30% di chance di poter disputare i playout.
Le chance potevano salire decisamente fino alla incredibile salvezza diretta se ieri a Palermo il Picchio avesse vinto.
Ma l’incredibile formazione iniziale schierata dal mister, una sorta di 3-4-2-1 con una sola punta (Tarantino, classe 2005 primavera) supportata da due trequartisti (Zedadka e Caligara) ha tolto ogni speranza di provare a vincerla e chi seguiva l’Ascoli davanti alla TV unitamente agli eroici 171 tifosi presenti al Barbera….avranno mandato qualche improperio al cielo.

Mettici inoltre la presenza iniziale a centrocampo del deludente Valsania, un giocatore in più per gli avversari e la frittata è stata servita (Masini incredibilmente seduto in panchina nonostante sia stato finora una delle poche note liete del centrocampo).
Pronti via e dopo meno di un minuto Palermo in vantaggio grazie al gol del bomber Brunori agevolato dalla dormita colossale di una difesa oggi davvero da incubo…con Bellusci (ex di turno con Nestorovski) e Botteghin da 5 in pagella.
Passano 25 minuti di nulla da parte dell’Ascoli e si materializza un gol di testa di Fabrizio Caligara, migliore in campo per distacco del sofferente Picchio (bello il cross proveniente dalla fascia sinistra di Celia).
Ma la giornata horror del duo Bellusci-Botteghin non era purtoppo terminata e 7 minuti dopo il Palermo si riportava in vantaggio con Soleri, grazie ad una grave indecisione del duo sopra citato.

Nella ripresa il mister ritrovava il senno perduto ad inizio gara e riequilibrava la squadra, inserendo nei 20 minuti iniziali della ripresa Masini D’Ufizi Rodriguez e Nestorovski per dare maggiore equilibrio al centrocampo e più peso in avanti, considerando che la sconfitta sarebbe stata la pietra tombale del campionato dell’Ascoli.
Rispetto al primo tempo il Picchio è stato certamente più propositivo in avanti (impresa non difficile dato che nella prima frazione di gioco si era registrato il solo gol di Caligara senza nessun altra occasione degna di rilievo).
Ma da lassù probabilmente qualcuno ha deciso di dare all’Ascoli una ulteriore prova di appello.
A pochi minuti dalla fine prima il Palermo colpiva un palo su grave indecisione del portiere Vasquez e quando il 2-1 e la quasi matematica retrocessione dell’Ascoli sembrava scolpita nella roccia…al 93′ un eurogol di Caligara (suo quinto gol stagionale) con un sinistro al fulmicotone da 25/30 metri pareva voler dire al Picchio che…non è finita…

Cosa altro aggiungere…venerdì toccherà vincere (quante volte abbiamo sentito questo invito alla squadra..) e sperare che una tra Bari o Ternana non vinca.
Addirittura basterebbe un pareggio in casa contro il Pisa a patto che il Bari perda contro il Brescia ( ma chi ci crede?).
Costantino Rozzi e Carletto Mazzone….pensetece vu…dall’alto.

redazione
Author: redazione

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