Presidente Acquaroli: “Un annuncio importante per tutto il cratere sismico”
Due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti, 12.970 metri lineari in totale, per rinforzare sismicamente tutta la collina del borgo di Arquata. Questa la soluzione innovativa per il centro storico di uno dei Comuni più gravemente colpiti dal terremoto del 2016 emersa grazie allo studio condotto dalla Fondazione Eucentre per l’Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche.
Gli esiti dello studio sono stati illustrati oggi nell’area sociale della frazione di Pretare. Come sottolinea il Commissario alla ricostruzione Guido Castelli “La nostra volontà è progettare la nuova Arquata in maniera tale da farla diventare uno dei luoghi più sicuri dell’Appennino centrale. Non vogliamo solo salvare vite ma anche che gli stessi edifici possano resistere alle scosse. Abbiamo pensato di creare un basamento tale che possa salvare anche gli edifici. Per propiziare il ritorno ad Arquata, bisogna far percepire sicurezza. Si tratta di un progetto che potrà essere studiato anche a livello mondiale”.
“Bisogna ricostruire all’insegna della sicurezza. Gli standard di sicurezza vengono da un lavoro enorme fatto dai tecnici in questi anni – sottolinea il presidente della Regione Francesco Acquaroli – Gli eventi sismici del 2016 hanno portato questo territorio a confrontarsi con un grado di sicurezza che deve essere crescente e garantito da interventi innovativi e pionieristici. Questo è un annuncio importante non solo per Arquata ma per tutto il cratere sismico. Bisogna stringere i tempi anche per far trasformare i progetti in cantieri per dare una risposta tangibile a queste comunità che da troppi anni sono fuori dalle loro abitazioni”.

Il Sindaco di Arquata Michele Franchi sottolinea che “E’ una soluzione innovativa che ci permetterà di dare risposte alle domande dei cittadini. Possiamo anche pensare al nostro cronoprogramma. Ricostruiamo il nostro capoluogo in sicurezza perché bisogna dare un forte segnale ai nostri cittadini”.
“E’ un progetto che va a ricostituire la collina di Arquata, le case sono crollate perché è mancata la terra sotto i piedi- sottolinea Michele Calvi, Direttore Scientifico di Eucentre– Rinforziamo una collina e invece di usare tiranti ciechi, ci saranno tiranti passanti da una parte all’altra della collina. Ci saranno dei pozzi agibili in cui i tiranti saranno ancorati. E’ un intervento che restituirà un qualcosa in cui ci saranno le opere di sostegno, di fondazione e sarà tutto predisposto per la realizzazione degli edifici simili a come erano”.

