Il contenzioso sarà discusso al Tribunale amministrativo di Ancona il 27 aprile
L’avv. Paolo Gaetani rinuncia all’incarico di difensore del Comune di San Benedetto del Tronto nella causa intentata dalla società AreaMare, che si discuterà al Tar delle Marche il 27 aprile 2022. L’avvocato è fratello del capogruppo della civica di maggioranza Libera.
Il legale ha comunicato direttamente al sindaco Antonio Spazzafumo la sua decisione, maturata a seguito delle polemiche sorte intorno alla sua nomina. E rinuncia al mandato di avvocato “non sussistendo più per me le condizioni per poter svolgere con serenità il conferito incarico professionale”.
L’avvocato intende chiarire alcuni aspetti della vicenda: “Nel pomeriggio del 5 aprile mi è stato chiesta la disponibilità ad accettare l’incarico di difendere il Comune nella causa promossa da AreaMare Srl e poiché il termine per depositare la memoria di costituzione al Tar Marche sarebbe scaduto il giorno dopo alle ore 12. Vista l’urgenza, ho accettato.
L’incarico mi era stato proposto dall’assessore di riferimento Bruno Gabrielli e poi formalizzato dal sindaco Spazzafumo e tutto questo senza che mio fratello Stefano Gaetani ne avesse avuto conoscenza, anche perché il fatto di avere un fratello consigliere comunale non costituiva motivo di incompatibilità e l’incarico poteva essere svolto nella più assoluta legalità.
Per quel che mi risulta, prima di me erano stati contattati altri avvocati i quali, però, avevano manifestato motivi veri di incompatibilità per avere essi cause in corso contro il Comune di San Benedetto del Tronto.
In esecuzione dell’incarico, ho depositato tutti gli atti in scadenza e ora il Comune dovrà conferire un mandato ad altro professionista prima della prossima udienza fissata per il giorno 27 aprile davanti al Tar Marche.
Poiché chi si è finora occupato di questa vicenda ha tralasciato di riferire a quanto ammonta il compenso professionale indicato nella stessa Determina con cui ero stato nominato difensore di fiducia, ritengo sia giusto chiarire che il compenso era stato concordato in circa 4.000 euro (5.000 comprensivi di spese, oneri previdenziali e IVA), nella misura minima prevista dal tariffario professionale.
A questo punto mi auguro che i politici, d’ora in poi, si occupino della questione valutandola nel merito e non nei formalismi, poiché sono in discussione decisioni che riguardano il futuro urbanistico della nostra città – conclude l’avv. Gaetani – ed è su questo che i politici devono riferire a tutti i cittadini“.
