Arcolai e Rossini, dallo staff tecnico della Biagio agli scarpini tolti dal chiodo

I due erano collaboratori di Domenichetti, con l’esonero hanno deciso di ritornare al calcio giocato dopo parecchi anni

Fino a due settimane fa colonne portanti di staff tecnico e dirigenziale della Biagio Nazzaro, desiderosa di recitare un ruolo da protagonista assoluta nel girone A di Promozione. Oggi di nuovo giocatori in formazioni di categorie minori dopo la fine del rapporto con i rossoblù, coincisa con l’esonero del tecnico Michele Domenichetti. È la curiosa storia di Luca Arcolai e Leonardo Rossini, rispettivamente ex viceallenatore ed ex direttore sportivo del club chiaravallese, che hanno deciso di rimettere gli scarpini abbandonati da diverso tempo.

Con trascorsi illustri nelle file di Sangiustese, Ancona, Fano e Loreto, il 43enne Arcolai è tornato leader difensivo con il Polverigi, squadra del suo paese guidata da un mister di grande esperienza come Massimo Bartolini e motivata a raggiungere i playoff nel girone D di Terza Categoria Il debutto a inizio febbraio nel match vinto per 3-1 contro il Real Casebruciate. Meno fortunata la seconda apparizione, coincisa con la sconfitta per 1-0 in casa della capolista Camerano. Da segnalare che il Polverigi vanta un altro giocatore dal passato illustre come il trequartista Mattia Santoni (ex Samb e Fermana), compagno di Arcolai ai tempi del triplete dell’Ancona di mister Lelli in Eccellenza nel 2010/11.

Dopo una vita trascorsa nella Biagio Nazzaro, senza dimenticare le esperienze con Jesina, Tolentino e Urbino, il 37enne Rossini ha rivestito la maglia numero otto del Terre del Lacrima, compagine espressione di tre paesi (Belvedere Ostrense, San Marcello e Morro d’Alba) allenata da Mattia Bocchini e intenzionata a non lasciarsi sfuggire il traguardo dei playoff nel girone C di Seconda Categoria. L’esordio è avvenuto sabato scorso nella sfida interna pareggiata 0-0 contro la Leonessa Montoro: 65 minuti in cabina di regia con qualche assist invitante per gli attaccanti e calci piazzati battuti con la consueta maestria nonostante la lunga inattività. Il richiamo del calcio giocato è stato troppo forte per entrambi. Le carriere da allenatore o da direttore sportivo possono ancora aspettare.

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