Appello bis a Oseghale: “Il carnefice di Pamela non può uscire dal carcere”

Le parole di Alessandra Verni

È in aula indossando una maglietta sulla quale compaiono le immagini di parte del cadavere della figlia, Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, la diciottenne uccisa a Macerata nel gennaio 2018, a Perugia per l’appello bis a Innocent Oseghale. “Avete visto come me l’hanno ridotta” ha detto ai giornalisti mostrando la foto. “Mi auguro che il processo faccia il giusto corso” ha aggiunto.

“Non dormo più, ma in realtà sono ormai 5 anni che non riesco ad avere pace: da quando è morta Pamela. – afferma Alessandra Verni – Se veramente credo che sarà fatta giustizia? Ci sto provando, ma ho davvero paura che il carnefice di mia figlia possa uscire fuori“. C’è infatti il rischio che gli venga tolta l’aggravante della violenza sessuale alla condanna all’ergastolo. Lo scorso 23 febbraio, la Cassazione aveva annullato con rinvio limitatamente all’aggravante relativa alla violenza sessuale che sarà quindi rivalutata nel processo d’appello bis.

Oseghale è oggi in aula. Fuori dal palazzo di giustizia di Perugia alcune amiche e amici di Pamela hanno esposto striscioni per chiedere “giustizia” per lei. “Pamela voleva vivere e dei mostri le hanno spezzato tutti i sogni” si legge su uno di questi. E ancora: “dopo cinque anni stiamo ancora aspettando giustizia. La disumanità non deve diventare normalità”.

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