Angelica-Claudia Cardinale, quei tre giorni indimenticabili ospite di Palazzo Marinozzi a Montecosaro

Il post d’addio in ricordo dell’amico scomparso Alain Delon ha commosso il mondo. Una Sala a lei dedicata da Paolo Marinozzi nel Museo a Pennello. Una foto sotto il dipinto che la ritrae (con Il Gattopardo/Burt Lancaster) nel ruolo della promessa sposa cinematografica del principe Tancredi nel capolavoro di Luchino Visconti.

Angelica e Tancredi, icone bellissime dell’Amore eterno (A maiuscolo, proto per favore). Che non muore mai dunque anche se il principe Falconeri/Alain Delon è salito tra le stelle e, alle luci dell’alba, il ballo è finito. Angelica, la promessa sposa, non lo dimenticherà, resterà sempre sua. Le parole di Claudia Cardinale nella commossa memoria dell’amico scomparso hanno commosso Italia e Francia. Trasvolando in tutto il mondo dove il grande cinema (‘Il Gattopardo’ di Visconti è da annoverare tra i capolavori assoluti) è amato, emozionando Hollywood dove il ricordo della superstar Burt Lancaster, indimenticabile Principe di Salina, è vivo e palpitante.

“Ho fatto oltre 120 film, sai? Tuttavia Il Gattopardo resta sempre nel mio cuore”. Parole di Claudia Cardinale che a Montecosaro (Macerata) fu ospite per tre giorni a palazzo Marinozzi dal 25 giugno 2011 ‘regina’ di un borgo murato che annuncia e s’affaccia sull’Adriatico. “Ha amato tantissimo questo balcone che scopre dalle mura del paese il mare. Ad ammirarlo ha trasceso intere ore. ‘Qui è meglio di Parigi’ e il suo sorriso leggendario ci conquistava tutti” ricorda Paolo, un collezionista famoso ed eccezionale. Il quale dopo anni ed anni di attivita’ ha fondato -non da ieri, certo- il celebre “Museo a pennello” (il pennello è quello dei disegnatori delle locandine dei film, vere opere d’arte): una vera attrattiva turistica ricca anche e soprattutto di oggetti cult ed allestimenti originali di popolari produzioni cinematografiche. “Claudia Cardinale è la madrina del museo ed ha la sua Sala, come Giancarlo Giannini, Carlo Verdone, Totò, Franco e Rodolfo Gasparri, Bud Spencer e Terence Hill” sottolinea Marinozzi. Già Terence Hill, di cui Paolo ha la mitica bici, anch’egli il futuro don Matteo nel cast del ‘Gattopardo’, spasimante respinto da Concetta Falconeri (Lucilla Morlacchi) da parte sua perdutamente innamorata di Tancredi. Nella Sala Cardinale, Angelica/Claudia ha voluto posare con Marinozzi sotto il gran dipinto del Gattopardo che la vede ritratta con ‘zio’ Lancaster. 

Che ricordi, Paolo? p”Una donna normale che non si sente diva e non te lo fa pesare”. Furono tre giorni indimenticabili nel segno di un altro grande film di CC: ‘La ragazza con la valigia’ di Valerio Zurlini, prodotto 2 anni prima de ‘Il Gattopardo‘. L’immagine stilizzata della Cardinale/Aida Zepponi (protagonista del film) fu utilizzata pure per il ‘Benvenuto’ ufficiale nella Città di Montecosaro.  Tre giorni molto pieni per la grande attrice. Che fu anche ospite ambitissima a Civitanova Marche de ‘Il Gabbiano’: per la titolare, sua ammiratrice, un evento indimenticabile.

Cosi’ pure per il vostro cronista nonostante fosse ‘iniziato’ ai riti dello star sistem di cui Paolo Marinozzi era ormai regista espertissimo sin dai tempi dei primi revival (Toto’ incipit). Anche perché la mitica CC, della star non aveva nulla: diretta, confidenziale, di una semplicità incredibile mi trattò come un vecchio amico. Un lungo racconto con al centro l’immenso amore della sua vita, Pasquale Squitieri, la figlia Claudia (“mio marito volle chiamarla come me secondo il costume del Sud”), il film australiano con Alberto Sordi, la disavventura in gioielleria a Sidney a causa dei loro abiti di scena non smessi. E quando uscendo da Palazzo Marinozzi, si offrì all’applauso di tutti, io ero al suo fianco portando la cinematografica valigia..nel rispetto della regia di Marinozzi. Ci fu pure una gran cena in onore di Aida/Angelica la sera dopo nell’ex Luma di chef Giovanni Bartolini. Non un self service come nel palazzo di don Diego, teatro del ballo più cult della storia del cinema mondiale. A conclusione pure un ballo. Non un valzer, certo. La Cardinale ballò a lungo, poi dichiaratamente stanca si ritirò a palazzo Marinozzi, accompagnata premurosamente dalla moglie di Paolo in un batter d’occhi (i suoi leggendari lanciavano lampi di una mai perduta giovinezza) divenuta sua intima amica.

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