Andreatini rialza la Fermana: “Trasformare lacrime in determinazione, chi non se la sente si faccia da parte”

SERIE C – Il direttore gialloblu sulla posizione di classifica prima degli ultimi 90′: “Basta tabelle, concentriamoci su di noi”

Per migliorare la posizione di classifica in vista dei playout (leggi il focus) la Fermana deve far punti a Chiavari e sperare. Prima di “sperare”, però, bisognerà concentrarsi sull’Entella, come ha consigliato il direttore Massimo Andreatini. “Ricordo che già 4 partite fa si abbozzavano tabelle, il problema è che poi il gap con le nostre avversarie è stato determinato dai punti che proprio noi abbiamo lasciato per strada…”. Chiaro e conciso.

“Dobbiamo dunque pensare solo alla nostra partita, conterà quello che facciamo noi – ha continuato Andreatini -. Siamo terzultimi? Non mi fascerei la testa se la classifica dovesse rimanere questa e dovessimo giocare la prima dei playout in casa con l’obbligo di vincere almeno una delle due gare”. A proposito di playout, questa è l’analisi del direttore che si interseca con il momento della Fermana.

“La storia dice che gli spareggi si giocano ‘poco’, si vivono su dettagli ed episodi. Per questo sto insistendo proprio su quei dettagli che però per il momento non riusciamo a portare dalla nostra parte, mi riferisco ad esempio ai gol presi con Cesena, Imolese, Reggiana e Olbia per disattenzioni spesso grossolane. Impossibile pensare che gli avversari poi non sfruttino le occasioni. Pesa ancora l’aspetto psicologico? I ragazzi in cuor loro stanno soffrendo la situazione, ma le lacrime devono trasformarsi in attenzione, concentrazione e determinazione. Altrimenti dovremmo cambiare mestiere”.

Giovedì scorso al termine della gara persa con l’Olbia che ha condannato i canarini agli spareggi anche il pubblico si è spazientito, aspettando calciatori e dirigenti fuori dal Recchioni. “Il rumore e le critiche costruttive possono solo che aiutare, sono state dette cose giuste con i toni giusti. Il tifoso è giustamente preoccupato, chiede non di più di ciò che è lecito. Se c’è stata una tifoseria che ancora incitava i ragazzi sul 2-0 o sul 3-1 quella è la nostra, la spinta nervosa ci deve arrivare da lì. Ora dobbiamo accelerare perchè non c’è tempo. I playout vorranno dire ‘vita’. Tutti ne sono coscienti, se qualcuno avesse un’idea diversa lo dica dentro lo spogliatoio e si faccia da parte, chiunque esso sia”.

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