CALCIO – Infuriati i due ex calciatori biancorossi: “Nessuno ci ha avvisato, siamo stati trattati a pesci in faccia”
di Claudio Comirato
“In oltre 20 anni di carriera una cosa del genere non mi era mai accaduta. Solo dai giornali ho saputo nei giorni scorsi di non rientrare nei piani dell’Anconitana”. A parlare è Tommaso Colombaretti difensore centrale con un passato tra i professionisti cone le maglie di Foggia, Lanciano e Martina Franca tanto per citarne alcune. “Prima di approdare ad Ancona due anni fa ero a Fabriano, avevo appena vinto il campionato di Eccellenza quando Sauro Trillini, che mi aveva già allenato in passato, mi chiede di venire ad Ancona anche per il fatto che in un primo momento la squadra doveva essere guidata proprio da lui. Anche se la cosa non è andata in porto, con l’arrivo di Lelli ho deciso di restare rispettando la parola data alla società. L’obiettivo era quello di riportare in alto l’Anconitana. Non ho chiesto nulla, ho accettato il rimborso che mi ha dato la società e siamo partiti nonostante le tante difficoltà”. Sta di fatto che Colombaretti in due anni ha collezionato, tra coppa e campionato, circa 60 presenze mettendo a segno 11 reti diventando un punto di riferimento dello spogliatoio, insieme ad altri giocatori come Lori e Mastronunzio, e nei momenti di difficoltà è stato sempre presente fungendo da collante al gruppo. Nonostante ciò, Tommaso Colombaretti non è stato riconfermato ma la questione più delicata è il modo come l’intera vicenda è stata gestita: “Nel calcio ognuno di noi è un mezzo precario, ma i rapporti umani cosi come la lealtà non devono venire meno. Bastava fare una telefonata per dire grazie e arrivederci e invece non hanno avuto il coraggio di farlo. Tra persone sincere e leali queste cose non dovrebbero capitare”. Cosa gli resterà dei due anni passati ad Ancona? “Il calore e l’affetto dei tifosi. Non potrò dimenticare tutta quella gente sempre pronta a sostenere i colori biancorossi. Da Ancona vado via a testa alta, ho dato il massimo e basti pensare che ogni giorno ricevo attestati di stima da parte dei tifosi increduli per quanto accaduto ma d’altronde una società che mette alla porta giocatori del calibro di Lori e Mastronunzio non può certo pensare di riconfermare uno come il sottoscritto”.
Incredibile anche quello che è accaduto a Nicola Pucci, 21 anni da 2 stagione all’Anconitana passato alla storia, se cosi si può dire, per aver segnato il primo gol del nuovo corso seppur in amichevole contro l’Ankon Dorica. “Finita la stagione, il dg Matteo Bartoloni mi aveva detto che rientravo nei progetti dell’Anconitana anche per il prossimo anno e che avrei dovuto dirlo a tutte le società che mi avrebbero chiamato. In questo periodo molte squadre mi hanno cercato e a tutte loro ho detto che sarei rimasto ad Ancona. Una di queste società, per mezzo del direttore sportivo ha preso contatto con Matteo Bartoloni per sapere se la riconferma del sottoscritto era stata rivalutata o meno dalla dirigenza. Lo stesso Bartoloni ha confermato a questo direttore sportivo che sarei rimasto ad Ancona”. Sta di fatto che Nicola Pucci è andato in vacanza tranquillo e sereno, poi con il trascorrere dei giorni sono iniziate ad arrivare le prime telefonate in cui è stata messa in dubbio la riconferma da parte dell’Anconitana: “Da allora non ho ricevuto più chiamate, quindi ho deciso di mettermi in contatto con Bartoloni per sapere come si erano organizzati in vista del ritiro e della preparazione. Al telefono l’ho sentito piuttosto imbarazzato, poi finalmente dietro il mio incalzare di domande, mi ha detto che non rientravo più nei piani dell’Anconitana e che mi sarei dovuto cercare squadra. Sono stato trattato a pesci in faccia, i rapporti umani e la correttezza queste persone non sanno nemmeno dove stanno di casa. Sono amareggiato per come sono andate a finire le cose, l’unico saluto è per i tifosi che sono sempre stati vicini alla squadra ma mi aspettavo maggior rispetto”. Sarà un caso, ma dalla Toscana ad aggiungere un po’ di pepe è arrivato su Facebook anche un post di Guglielmo Baldini, ex giocatore della Biagio che ricorda di aver vissuto una situazione analoga nell’estate del 2005 quando la dirigenza della Biagio targata Marconi, non gli fece sapere nulla circa la riconferma al punto tale che a fine agosto nonostante il legame con la tifoseria rossoblu il giocatore accettò l’offerta del Piano San Lazzaro.