CALCIO – L’ex allenatore dorico ripercorre la stagione sulla panchina biancorossa: “Fantastico tornare ad Ancona. Mi avevano chiesto di vincere il campionato e ci son riuscito, il bel calcio è difficile vederlo in Promozione”
di Claudio Comirato
Dopo aver vinto il campionato di Promozione e la Coppa Italia di categoria, Francesco Nocera 49 anni ex tecnico dell’Anconitana aveva deciso di girare al largo da taccuini e microfoni. A distanza di quasi due mesi, la decisione di rompere il silenzio e chiarire alcuni aspetti che in qualche maniera lo avevano posto al centro dell’attenzione. Ma cosa sta facendo adesso Francesco Nocera? “Per il momento mi godo qualche giorno di vacanza, è stata una stagione piuttosto lunga quindi un po’ di riposo ci vuole per ricaricare le batterie”. In queste settimane il suo nome è stato accostato a molte squadre, ma in realtà dove andrà il prossimo anno? “Mi hanno cercato alcune squadre di Eccellenza e serie D. Fare nomi non è una cosa simpatica, per ora preferisco rimanere alla finestra e vedere quello che accade. Al di là della categoria mi piacerebbe sposare un progetto serio in una società che abbia voglia di crescere. Queste due settimane potrebbero essere decisive, staremo a vedere quello che mi regala il destino”. Lei ha vinto il campionato di Prima categoria e la Coppa Marche con la Civitanovese, poi lo scorso anno ha replicato questa volta con l’Anconitana bissando il successo in Promozione e coppa. Come è stata giudica la sua stagione ad Ancona? “Le chiacchiere le porta il via il vento. Restano solo i fatti. Ad Ancona sono stato chiamato dalla società per vincere il campionato e la cosa mi sembra che sia riuscita. Vincere non è mai semplice poi quando ti chiami Ancona e militi in un campionato di Promozione tutto diventa più complicato e lo devi vincere senza se e senza ma. Per tutta la stagione, dalla preparazione fino all’ultima giornata di campionato, la squadra è stata sottoposta a delle pressioni mediatiche non indifferenti, problematiche che comunque sia il sottoscritto che l’intero staff tecnico siamo riusciti a gestire nel migliore dei modi”.
A volte la società lo ha criticato per la mancanza del bel gioco qual è invece il suo punto di vista a tal riguardo? “Per vedere una bella partita di calcio occorrono due squadre che si mettono in testa di affrontarsi a viso aperto. Situazione questa che raramente abbiamo incontrato nell’arco della stagione dove le squadre che incontravamo spesso e volentieri si mettevano dietro chiudendo tutti gli spazi. In alcuni campi abbiamo sofferto anche per le condizioni del terreno di gioco che non ci hanno agevolato. In quei casi ho badato al sodo mettendo da una parte il bel gioco e puntando solo a portare a casa la vittoria”. Una stagione che ha visto un duello ha distanza con la Vigor Senigallia ma lei ha mai avuto paura che la formazione rossoblu potesse soffiarle il primo posto in classifica? “Per tutto il campionato ci siamo ritrovati a fare i conti con questa squadra che ha dimostrato tutto il suo valore. Ad un certo punto abbiamo avuto un calo ma la situazione era sotto controllo. Ho sempre avuto fiducia nella squadra. Non a caso in campionato siamo riusciti a mettere insieme 26 vittorie 3 pareggi ed una sola sconfitta, numeri che la dicono lunga sul passo che abbiamo tenuto”. Come ha saputo che non sarebbe stato più l’allenatore dell’Anconitana? “La cosa l’avevo capita da tempo anche per il fatto che tra il sottoscritto e la dirigenza dell’Anconitana non c’è stato più nessun contatto una volta terminato il campionato, ma queste sono cose che fanno parte del mondo del calcio. Quello che accadeva ad Ancona l’ho seguito dai vari organi di informazione, ma anche questo aspetto fa parte del calcio”. A proposito di fatti, lei ad Ancona come giocatore è stato 7 anni, ha vinto due campionati di serie C con lo spareggio di Roma contro il Savoia e quello di Perugia contro l’Ascoli. Che sensazioni ha provato a tornare nella dorica? “Aver passato un anno ad Ancona è stato qualcosa di magnifico. Vorrei ringraziare tutti i tifosi dell’Anconitana che hanno sempre seguito la squadra compresi i ragazzi della Curva Nord. Loro nei momenti di difficoltà ci hanno dato una mano. Per l’amore che ho nei confronti dell’Anconitana non posso che augurare il meglio a questi colori con la speranza che il professionismo torni quanto prima ad Ancona, anche se non sarà semplice tornare nel calcio che conta. Servono tanti ingredienti che a volte non sono poi cosi semplici da trovare”.
