Ancona respinge la mozione su Gaza: tensione in aula e Consiglio sospeso

Bocciata la proposta di Rubini. Protesta dei giovani pro-Palestina, intervengono i vigili urbani

Il Consiglio comunale di Ancona ha respinto la mozione presentata da Francesco Rubini Filogna, vicepresidente del Consiglio e capogruppo del gruppo consiliare Altra Idea di Città, che chiedeva una netta condanna del presunto genocidio a Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina. La proposta puntava a un impegno formale del Comune nel sostenere la causa palestinese e nel sollecitare il governo italiano a muoversi per un cessate il fuoco e per il riconoscimento internazionale della Palestina.

La mozione, che si rifà a iniziative analoghe già approvate in altri Comuni italiani, mirava tra l’altro a esprimere solidarietà al popolo palestinese, a chiedere la fine delle ostilità nella Striscia di Gaza, Cisgiordania e Libano, e a promuovere l’invio di aiuti umanitari sotto il controllo delle Nazioni Unite. In essa si chiedeva anche l’esposizione della bandiera palestinese dal Palazzo comunale, oltre alla richiesta al governo di impedire che cittadini italiani con doppia cittadinanza prestino servizio militare per Israele.

Tuttavia, la maggioranza ha ritenuto il testo sbilanciato e ha invitato Rubini a ritirarlo per favorire una proposta condivisa, che tenesse conto anche delle vittime israeliane e delle violenze perpetrate da Hamas. Anche il Partito Democratico si era detto disponibile a lavorare su un documento unitario. Un appello in tal senso è arrivato anche dal presidente del Consiglio comunale Simone Pizzi, il quale ha riconosciuto la gravità della situazione a Gaza ma ha ribadito la necessità di non ignorare la violenza contro i civili israeliani.

Rubini ha rifiutato qualsiasi modifica, sottolineando come numerosi Comuni italiani abbiano già approvato mozioni simili e ribadendo la necessità di una presa di posizione netta: “È il momento di scegliere da che parte stare”, ha affermato, criticando le esitazioni del Consiglio comunale.

A esprimere con fermezza il proprio dissenso è stato anche il sindaco Daniele Silvetti, vicepresidente vicario dell’Anci, che ha definito il testo “parziale e non rispettoso della complessità della tragedia vissuta sia dai palestinesi che dagli israeliani”. Il sindaco ha riconosciuto la possibilità di criticare le azioni dei governi coinvolti, ma ha giudicato la mozione inaccettabile nella sua forma attuale, perché mancherebbe di equilibrio e completezza.

A rendere ancora più tesa la discussione, l’intervento delle forze dell’ordine durante la seduta consiliare, quando un gruppo di giovani ha esposto uno striscione a sostegno della Palestina dagli spalti dell’Aula. I vigili urbani sono intervenuti per rimuoverlo, provocando una breve sospensione dei lavori. Rubini ha denunciato l’episodio come “un abuso di potere” e ha criticato duramente l’atteggiamento di alcuni esponenti della maggioranza, accusandoli di aver ostacolato un presidio pacifico e rispettoso delle regole.

Dall’opposizione, durante il dibattito ripreso dopo la sospensione, sono stati ricordati i drammatici numeri delle vittime civili nella Striscia di Gaza come motivazione a sostegno della mozione bocciata.

“Il Consiglio comunale ha perso una grande occasione per dimostrare da che parte stare – ha dichiarato Rubini al termine della seduta – Ancora una volta è mancato il coraggio di schierarsi dalla parte giusta della storia, quella del popolo palestinese”.

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