Ancona, novità introdotte dal nuovo Piano urbano di mobilità

Sperimentazioni con nuove Zac e ‘zona 30’

Dopo l’approvazione in Giunta, l’Amministrazione comunale di Ancona presenta il piano strategico del PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che inizia oggi il suo inter di approvazione, dopo la presentazione della stesura definitiva a stakeholders, associazioni di categoria, ordini professionali e sindacati, ma anche associazioni ambientaliste e CTP (Consigli Territoriali di Partecipazione), costituito da VAS (Valutazione ambientale strategica), approvazione definitiva in giunta, pubblicazione ed approvazione in Consiglio Comunale.

Il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile si pone in un arco temporale operativo pari a dieci anni, dal 2024 al 2034.

l Pums – si legge nel documento – punta a incentivare la mobilità sostenibile, passando dal 33% al 48%: il Trasporto Pubblico Locale dovrebbe passare dal 24% al 31% e la mobilità attiva (percorsi pedonali, ciclabili e simili) dal 9% al 15%; di contro l’uso dei veicoli a motore dovrebbe scendere dal 67% al 52%. Tutto ciò in linea con la strategia europea volta alla riduzione delle emissioni inquinanti da traffico, puntando ad una riduzione dell’utilizzo dell’auto privata prevalentemente a vantaggio del TPL.

Il progetto dell’anello filoviario, finanziato con 6,5 milioni di euro dal Ministero dei trasporti con un cofinanziamento del Comune di 700 mila euro, introduce ad Ancona una vera e propria rivoluzione della viabilità, garantendo la prospettiva di un passaggio reale e sostanziale al servizio di Tpl elettrico. Servendo i punti di scambio con la viabilità esterna alla città proveniente da Nord (Stazione ferroviaria) e da Sud (piazza Ugo Bassi), questo anello sarà fondamentale per ridurre gli accessi in centro da parte di auto private e, in prospettiva, dei mezzi del trasporto extraurbano.

Partendo da piazza Cavour, l’anello filoviario proseguirà verso corso Stamira, via XXIX Settembre, via Marconi, piazza Rosselli, via Giordano Bruno, piazza Ugo Bassi, viadotto della Ricostruzione, via Martiri della Resistenza, galleria Risorgimento, via Giannelli, piazza Cavour.

La novità fondamentale consiste nell’introduzione della tecnologia bimodale, che comporta cioè l’inserimento nel servizio filoviario di mezzi di nuova generazione con un’alta capacità di marcia autonoma, senza il contatto continuo con i fili, grazie a una batteria ricaricabile che consente autonomia per lunghi tragitti.

Dismesso dal 2015, con il Pums torna a nuova luce il collegamento tra stazione centrale e stazione marittima fino a Fincantieri. Riutilizzando il sedime della ferrovia marittima, gli utenti del sistema ferroviario (nazionale, regionale e metropolitano) e gli utilizzatori della cerniera di mobilità del porto retrostante potranno raggiungere l’area portuale e il centro storico della città. Si propongono, quindi, l’utilizzo di modalità di trasporto alternative tra la Stazione e Fincantieri quali tram-treno, filobus e bus elettrico, da valutare con Regione, RFI e Autorità portuale.

Il Pums prevede anche la ridefinizione dei principali snodi della viabilità: per alleggerire la pressione sulle intersezioni, anche in considerazione della recente riapertura dell’istituto scolastico Savoia-Benincasa che insiste in un punto centrale della città, sarà necessario fluidificare la circolazione negli incroci più critici del percorso di ingresso ed uscita da Piazza Cavour attraverso la Galleria del Risorgimento.

Inoltre il Pums comprende una modifica alla viabilità anche in Via Bocconi, dove il restringimento ad una corsia singola in uscita costituisce un tappo alla fluidificazione del flusso veicolare: la proposta del PUMS, dunque, consiste nel ricollocamento della fermata bus in un’area limitrofa ma esterna all’attuale carreggiata, garantendo così una fermata meglio attrezzata ed in sicurezza, con la possibilità di mantenere, al contempo, su Via Bocconi, le due corsie in uscita dalla rotatoria.

Sperimentata a Portonovo durante l’estate 2024, la Zac (Zona ad accesso controllato) potrebbe essere estesa, dopo un congruo periodo di sperimentazione, anche in altre parti della città: qui, infatti, le zone ad accesso controllato individuate sono due, il Guasco e Capodimonte, che potrebbero essere ampliate o ridotte in base alle criticità riscontrate durante il periodo di sperimentazione.

redazione
Author: redazione

Potrebbe interessarti anche

                       

Articoli correlati

                       

Dalla home
VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO?

Iscriviti al nostro
canale telegram

Autore

I Più LETTI
DELLA SETTIMANA

I Più condivisi
DELLA SETTIMANA

 

Ultime NEWS