Ancona e la partita “nomine” ancora tutta da giocare

Le due anime societarie (Marconi e Polci) avrebbero equilibri interni ancora precari

Serata dell’orgoglio anconetano per la presentazione della SSC Ancona 2024-25. Sotto la statua di Cavour, nella centralissima ed omonima piazza, davanti ad oltre duemila tifosi biancorossi c’è stata la presentazione della squadra guidata da Massimo Gadda protagonista della serata insieme a Vincenzo Guerini. Sul palco sono stati chiamati anche Massimiliano Polci e Stefano Marconi, gli attuali soci sulle spalle dei quali si regge la nuova Ancona. Al di là dei lustrini e paillettes della presentazione avvenuta in un ambiente caloroso ed entusiasta, dietro le quinte qualcosa stenta a trovare la quadra giusta. Doveva essere infatti anche il giorno della nomina delle nuove cariche societarie, prima fra tutte quella del presidente visto che Gianluca Brilli che la ricopriva pro tempore si è coerentemente dimesso. L’Ancona ha pubblicato un apposito comunicato nel quale rende noto che mercoledì 11 settembre Gianluca Brilli ha rassegnato le proprie dimissioni “a seguito della prossima riorganizzazione delle cariche dirigenziali societarie”. Non a caso le dimissioni di Brilli portano la data dell’11 settembre, lo stesso giorno della presentazione, quando la società avrebbe dovuto procedere alla redistribuzione delle cariche e alla nomina del nuovo presidente. Invece tutto questo non è avvenuto. Nello stesso comunicato si precisa come “prossimamente sarà programmato l’incontro tra i soci per la suddivisione di ruoli e incarichi” e che “fino ad allora Gianluca Brilli rimarrà in carica per il disbrigo delle pratiche correnti”. Insomma, appare evidente di come fra le diverse componenti societarie non sia stato trovato l’accordo sul nuovo organigramma, a partire proprio dalla nomina del presidente. Non c’è da sorprendersi, succede nelle migliori famiglie che vi siano diversità di vedute ma la neonata società ha bisogno di unità di intenti per strutturarsi con la solidità invocata anche da Gadda e Guerini. L’allenatore e il presidente onorario lo hanno detto e ripetuto più volte, anche dal palco della presentazione. L’impressione è che gli equilibri interni siano ancora precari e che i nodi siano venuti al pettine con la partita delle nomine. Ancora tutta da giocare.

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