Miranda, Presidente Ordine: “Tutti i consiglieri impegnati a esaminare le domande”.
Nel 2018 i patrocini a spese dello Stato sono stati 3.840. Quelli protocollati ad oggi sono già ben 1.725. La richiesta di ammissione a questo beneficio è incrementata in maniera esponenziale negli ultimi anni e il trend è crescente sia per l’aumento del numero di soggetti richiedenti la protezione internazionale per lo status di rifugiato sia per l’abbassamento del reddito che ha colpito una grande fascia di popolazione.
“Le questioni che riguardano l’emergenza immigrazione impattano in maniera rilevante sull’attività degli Uffici Giudiziari e coinvolgono in maniera diretta anche l’Ordine degli Avvocati relativamente all’istituto del patrocinio a spese dello Stato” – ha detto l’avvocato Maurizio Miranda, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ancona.
“L’art. 24 della Costituzione prevede che lo Stato assicuri alle fasce più deboli la possibilità di agire davanti ad ogni magistratura per la tutela dei propri diritti e il complesso normativo che ha attuato tale disposizione, prevedendo una serie di requisiti e precisi limiti reddituali, ha individuato nell’Ordine degli Avvocati l’istituzione deputata alla formazione dell’elenco degli Avvocati abilitati alla difesa con oneri a carico dello Stato nonché all’ammissione anticipata e provvisoria dei richiedenti il patrocinio gratuito per i giudizi civili” – ha aggiunto l’avvocato Miranda.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati è, a tutti gli effetti, l’ente di prima istanza a cui viene indirizzata la richiesta di ammissione al patrocinio gratuito e lo svolgimento di tale attività rappresenta certamente la massima espressione della funzione di ausilio allo Stato ed dagli Uffici Giudiziari svolta dall’Ordine forense.
Allo scopo di provvedere nella maniera più rapida possibile all’esame delle domande, considerata la delicatezza e la gravità delle vicende che sono alla base dell’istanza di ammissione, “il consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ancona – spiega il Presidente Miranda – ha allestito una task-force che vede tutti i componenti del Consiglio impegnati nella valutazione della sussistenza dei presupposti per concedere o respingere l’ammissione provvisoria, istanza che dovrà successivamente essere oggetto di conferma da parte dell’autorità giudiziaria“. Negli anni precedenti, l’attività di verifica delle domande era svolta da una commissione composta da alcuni consiglieri ma oggi non è più possibile affrontare la mole di istanze da esaminare se non con l’impegno di tutti i consiglieri.
“Il coinvolgimento dell’intero Consiglio dell’Ordine ritengo sia un atto dovuto al fine di assicurare una risposta quanto più celere possibile a chi si trova in condizione di bisogno ed ha necessità di agire per la tutela dei propri diritti – ha concluso l’avvocato Miranda – ed anche al fine di svolgere al meglio la delicata funzione che il legislatore ha voluto attribuire all’ordine professionale“.
