500 addetti per allestire due palchi
La sovrastruttura del palco principale denominata Temple, il tempio, progettata dallo stesso studio londinese che progetta quelli del Coacella festival in California, svetta imponente nell’area principale dell’Adriatic Sound Festival all’aeroporto di Fano. E non è un caso. Il tempio parla della città di Fano, il richiamo alla sua storia è fortemente voluto. Tutto il contest creato attorno all’evento clou dell’estate, nel centro adriatico, parla della città che lo ospita. Le maestranze le aziende che vi partecipano sono per l’80% Fanesi. Ma la portata dell’evento è mondiale. Basta dare un’occhiata ai DJ che per due giorni dalle 14,30 alle 3 di notte si alterneranno alle console dei due palchi, per comprenderne la dimensione.
Dimensione talmente grande, che tra gli addetti ai lavori d’oltre oceano ci si sta chiedendo, “che sta accadendo a Fano nelle Marche in Italia”. Perché, se non si era ancora capito come portata e eco internazionale siamo a livello di Coacella Festival in California o di Elettric Dasy ad Orlano in Florida. Una macchina organizzativa imponente di circa 500 unità operanti negli oltre 50.000 metri quadri che occupa il festival e dove tendono a sottolineare gli organizzatori, tutto è improntato sulla massima sicurezza e il divertimento. Assicurati da Stuart Security e occhi elettronici che tengono sotto controllo ogni angolo del perimetro. Non c’è spazio per gli imbucati o per chi si vuol sballare, l’Adriatic Sound Festival sarà una vera esperienza tra aree food, 2 palchi Tecno e house aree relax merchandising e ampi spazi dove socializzare e ballare.
