Alla Samb è chiesta la grande rimonta: nella sua storia è quasi un tabù

SERIE D – La squadra di Lauro a cinque lunghezze di ritardo dal Campobasso

Alla Samb si chiede la grande rimonta per tornare di nuovo in vetta alla classifica. Sono cinque i punti di vantaggio da recuperare al Campobasso a 15 giornate dal termine del campionato. Un gap non così considerevole, soprattutto con la regola dei tre punti, se si pensa che si deve ancora giocare il match di ritorno al Riviera e che nelle prossime gare sono previsti importanti scontri diretti. Resta comunque un unico dato di fatto incontrovertibile e cioè che Sirri e compagni non possono più commettere neppure mezzo passo falso. A partire dalla gara di domenica con l’Avezzano che appaia i rossoblù al secondo posto in classifica. Ma nella sua centenaria storia la Samb è stata protagonista di importanti rimonte, spesso però non conclusesi positivamente.

Nel campionato di Serie B 1979-1980 la formazione rossoblù raccolse solo un punto nelle sette partite iniziale sotto la gestione Maroso. La società sollevò dall’incarico il tecnico ex Varese, richiamando in panchina Marino Bergamasco. Ancora valeva la regola dei due punti a vittoria con la Samb che iniziò una splendida risalita vanificata nelle ultime due giornate. Prima l’inopinata sconfitta casalinga con la Lanerossi Vicenza per 1-0 (gol di Rosi) al termine di un match dominato da Chimenti e compagni. Poi ecco l’1-0 di Pisa con gol di Cantarutti ricco di polemiche. Rigore negato ai rossoblù ed espulsione per Francesco Chimenti e Sergio Taddei. Al termine di quella stagione i rossoblù retrocedettero in Serie C.

Altra rimonta con esito negativo è quella del campionato di Serie D 2011-2012. A fare da lepre per tutto il campionato era stato il Teramo allenato da Roberto Cappellacci, oggi a L’Aquila, che però non aveva fatto i conti con la Samb di Ottavio Palladini. I rossoblù distanziati di diverse lunghezze inanellarono dieci vittorie consecutive, dal 20 novembre 2011 al 29 gennaio 2012 (Real Rimini, San Nicolò, Miglianico, Agnonese, Luco Canistro, Recanatese, Trivento, Vis Pesaro, Ancona e Riccione) che gli permisero di rientrare in corsa per il primo posto. La serie si interruppe proprio a Teramo, il 19 febbraio contro la capolista (al Piano d’Accio finì 1-1). La Samb pur lottando fino alla fine chiuse il campionato al secondo posto ad un solo punto dagli abruzzesi. L’undici di Palladini fu costretto ai play off e fu sconfitto dal Legnago Salus ai calci di rigore nel match della fase nazionale.

Ma nel cuore e nella mente di tutti i tifosi della Samb resterà la grande rincorsa del campionato di C2 2001-2002. A nove giornate dal termine i rossoblù avevano un paio di lunghezze di vantaggio sulla zona play out. Luciano Gaucci esonerò il tecnico Enrico Nicolini dopo la sconfitta di Bolzano con il Sud Tirol nel marzo del 2002. Il patron romano chiamò in panchina Stefano Colantuono che abbandonò il calcio giocato e che affiancato da Italo Schiavi riuscì nell’impresa di raggiungere i play off con nove vittorie consecutive. Poi Visi e compagni eliminarono in semifinale il Rimini per poi battere il Brescello in finale, approdando così in C1. Corsi e ricorsi storici.

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