Gli incontri vengono organizzati dalla Croce Gialla ad Ancona, spiega il presidente Caporalini
“Visto quello che sta accadendo negli ultimi giorni a scopo precauzionale alcuni nostri soci esperti in arti marziali si sono messi a disposizione per dei corsi di autodifesa riservati al personale interno ma anche ai volontari”. A parlare è Alberto Caporalini presidente della Croce Gialla di Ancona e i fatti a cui fa riferimento sono delle aggressioni fisiche e verbali a cui hanno dovuto far fronte alcuni militi di una pubblica assistenza dell’anconetano nei giorni scorsi. Episodi che in qualche maniera hanno lasciato il segno con un volontario che è stato puro medicato in pronto soccorso. A spiegare il perche si è arrivati a questa situazione lo stesso presidente della Croce Gialla di Ancona: “Negli ultimi anni le aggressioni sono aumentate nonostante la presenza delle forze dell’ordine. Prima questi episodi erano sporadici ora invece si sono fatti piuttosto frequenti. Ai nostri ragazzi durante i corsi per prima cosa viene loro spiegato che ogni servizio nasconde sempre delle insidie e che è sempre ottima idea valutare la sicurezza ambientale. Se ci sono problemi la raccomandazione è sempre quella di fare riferimento alla centrale operativa del 118 e di non prendere nessun tipo di rischio in tal senso. A volte la situazione puo cambiare nel giro di pochi istanti e il soggetto da calmo e tranquillo può diventare aggressivo. Durante questi corsi i nostri soci esperti in arti marziali alcuni anche istruttori, hanno spiegato delle tecniche di difesa personale e sopratutto come prevenire la reazione magari di un ubriaco pronto a colpire il personale. Tengo a specificare che noi facciamo soccorsi a persone, che non siamo tenuti a bloccare o contenere soggetti aggressivi ma a volte se messi alle strette dobbiamo trovare il modo di difenderci evitando per quanto possibile il contatto fisico”. Oltre al problema delle aggressioni c’è quello legato ai danni arrecati all’ambulanza: “Soccorrere il classico ubriaco per giunta aggressivo con un mezzo che costa più di 100.000 euro e che viene messo a disposizione del 118 non è proprio il massimo della vita. I danni anche in passato li abbiamo avuti e ottenere rimborsi è praticamente impossibile. Ogni apparecchiatura che viene danneggiata è una perdita per la Croce Gialla ma anche per l’intera comunità. Sappiamo poi quanti sacrifici si devono fare per acquistare poi i nuovi dispositivi”.
