A Jesi “Daspo Urbano” di un anno per dei ragazzi dopo una lite particolarmente animata in strada risalente allo scorso mesi di aprile
Il Questore di Ancona Cesare Capocasa ha firmato sei provvedimenti di prevenzione di divieto d’accesso nelle aree urbane (Dacur). Il fatto di riferimento risale allo scorso mese di aprile quando la “Volante” del commissariato di Jesi, rispondendo a di diverse segnalazioni di una lite particolarmente animata in strada, interveniva in una via prossima alla Stazione Ferroviaria. Erano le prime ore serali ed ancora il flusso di persone, appiedate ed in auto, era sostenuto. Sul posto segnalato, i Poliziotti non trovavano riscontro delle segnalazioni ma, continuando l’attività perlustrativa, poco dopo, incrociavano quattro giovani che presentavano evidenti segni di un violento contatto fisico appena cessato. Gli Agenti richiedevano l’intervento di personale sanitario del 118, assicurando così le prime cure dei feriti.
Acquisivano quindi ogni indicazione utile alla ricostruzione del fatto secondo le quali i giovani, poco prima, venivano prima molestati nei pressi di un centro commerciale cittadino poi seguiti per un lungo tragitto da un gruppo di sei coetanei i quali, ad un certo punto e senza una plausibile motivazione, li aggredivano prima con spintoni poi con calci e pugni a tutta la figura prima di scappare via e dileguarsi. L’accurata attività di indagine dei Poliziotti jesini, al commando del Dirigente del Commissariato di P.S. di Jesi, V.Questore Dr. Paolo Arena, nei giorni seguenti, trovava riscontro alle dichiarazioni dei giovani aggrediti e consentiva l’individuazione e la identificazione dei componenti del gruppo assalitore, sei giovani tutti abitanti a Jesi, che venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni aggravate.
A ciò si è aggiunta l’azione preventiva della Divisione Anticrimine della Questura di Ancona la quale, dopo una approfondita istruttoria, proponeva l’emissione della misura di prevenzione “daspo urbano” con la quale, per un periodo di un anno, gli aggressori non potranno frequentare gli esercizi commerciali di ritrovo (né le loro pertinenze esterne) di tutta l’area cittadina interessata dagli eventi violenti. Valutate le risultanze, il Questore Capocasa ha emesso sei provvedimenti di Divieto di Accesso alle Aree Urbane nei confronti dei giovani.
