Addio all’artista Paolo Annibali

Aveva 67 anni. Il cordoglio del sindaco Spazzafumo, quello dell’assessore Sebastiani e del liceo Scientifico “Benedetto Rosetti”

Si è spento a 67 anni Paolo Annibali, artista e scultore tra i più significativi del panorama italiano contemporaneo. A darne notizia sono stati la moglie Anna, i figli Teresa, Eugenio e Giulia, la sorella Fiorella, i fratelli Pietro e Giovanni, e tutti i familiari. I funerali si terranno giovedì 19 giugno alle ore 16 nella chiesa di San Filippo Neri, a San Benedetto del Tronto, sua città natale. Nato nel 1958, Annibali si è formato artisticamente presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. È lì che ha approfondito le tecniche classiche della scultura, sviluppando nel tempo una cifra stilistica personale, centrata sul corpo umano, raffigurato in pose intense e drammatiche, in una costante esplorazione dei temi della fragilità e dell’esistenza.

Nel corso della sua carriera, ha vissuto e lavorato principalmente nelle Marche, dove ha realizzato opere pubbliche e installazioni permanenti in numerosi spazi urbani. Le sue sculture, spesso in bronzo, marmo o gesso, si distinguono per un modellato forte e per la profondità psicologica dei soggetti, sovente immersi in atmosfere sospese, tra luce e ombra.

Tra le sue opere più rilevanti si ricordano “La scultura come racconto”, antologica del 2015 esposta al Complesso del Vittoriano a Roma, e “Il luogo della memoria”, ciclo scultoreo dedicato al dramma dei migranti. Entrambi i lavori testimoniano l’impegno civile dell’artista, unito a una continua riflessione sull’uomo e sulla storia.

Numerosi i riconoscimenti ottenuti durante la sua attività, che hanno consolidato il suo ruolo nella scena dell’arte contemporanea italiana. Le sue creazioni fanno parte di collezioni pubbliche e private, confermando il valore universale della sua poetica.

“Con la scomparsa di Paolo Annibali –scrivono in una nota il sindaco Antonio Spazzafumo e l’assessore alla cultura Lia Sebastiani–  pittore, disegnatore, scultore, la città perde un suo figlio di enorme valore, un uomo d’arte che sapeva parlare alla gente perché, attraverso le opere, le persone ritrovavano il senso di emozioni e sentimenti comuni. E’ stato così per “I sognatori”, il grande albero pieno di anfratti, animali meravigliosi e bimbi curiosi collocato in piazza Matteotti che affascinano chiunque vi si avvicini.

Lo è stato per “Il Mare, il ritorno”, l’opera che segna indissolubilmente il legame tra la città, la sua marineria e l’elemento marino, fonte di speranze e di angoscia per i pericoli del lavoro del pescatore. Senza dimenticare i portali realizzati per le chiese di S. Filippo Neri, San Pio X e per la cattedrale della Madonna della Marina. La città è dunque segnata dalle opere di Annibali, testamento perenne di una vita dedicata a trasmettere sensazioni e sentimenti attraverso le figure rappresentate in tantissime opere esposte o collocate in vari luoghi d’Italia.

Ci piace ricordarlo -concludono i due amministratori- esercitando la motivazione con cui fu insignito nel 2014 del Gran pavese Rossoblù: Per la maestrìa e la sensibilità artistica unite ad una visione alta e nobile della vita che sa trasfondere nelle sue opere apprezzate in Italia e all’estero. Illustre figlio di questa terra, dona a San Benedetto del Tronto prestigio e onore attraverso le commesse e i riconoscimenti che ottiene e i capolavori che arricchiscono i luoghi più significativi della città”.

“Con grandissimo dolore –scrive in una nota il Liceo Scientifico B. Rosetti– tutto il personale del Liceo Scientifico “Benedetto Rosetti” di San Benedetto del Tronto ricorda il professor Paolo Annibali, che a lungo ha operato nell’istituto, lasciando di sé traccia indelebile. Il suo lascito è fisicamente negli spazi della scuola che ospitano la splendida stele commemorativa del giovane soldato sambenedettese cui è intitolato il Liceo e le diverse opere realizzate sotto la sua guida dagli studenti, ma spiritualmente anche negli animi di tutti coloro che ne hanno apprezzato la capacità di leggere criticamente il mondo e quindi la straordinaria professionalità unita alla grande empatia. Il cordoglio più affettuoso va a tutta la famiglia, sentitamente alla moglie, Anna Nardecchia, anch’essa in passato parte del corpo docente, ed ai figli”.

Potrebbe interessarti anche

                       

Articoli correlati

                       

Dalla home
VUOI RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO?

Iscriviti al nostro
canale telegram

Autore

I Più LETTI
DELLA SETTIMANA

I Più condivisi
DELLA SETTIMANA

 

Ultime NEWS