Tipica del paese è la lavorazione delle “pagliarole”, ossia la produzione di cesti di paglia
L’imponenza e la complessità della Fortezza Medievale di Acquaviva Picena rendono il borgo un paesaggio di altri tempi. Un vero capolavoro di architettura militare rinascimentale, la cui prima costruzione risale al XIV secolo da parte dei nobili della famiglia Acquaviva.
Acquaviva Picena, tra il Mar Adriatico e il Monti Sibillini, si trova nell’immediato entroterra di San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Fondato forse nell’epoca carolingia fu poi, per la sua posizione castello duramente conteso tra Fermani e Ascolani. Ben presto però l’abitato si trasforma in un possedimento dei monaci benedettini a feudo della omonima famiglia, che oltre al nome al borgo lasciò la grande fortezza del XIII secolo.
La Rocca di Acquaviva è una delle più interessanti della regione. E’ stata innalzata nel XIV secolo e rimaneggiata nel XV secolo. E’ a pianta quadrilatera irregolare, con mastio cilindrico e potenti torrioni angolari a forte scarpata. Nel mastio è allestito il Museo delle Armi antiche che espone circa 140 pezzi tra armi bianche, armi da fuoco e armature provenienti da varie parti del mondo. Tra le esposizione riconducibile alla civiltà dei Piceni il misterioso “anello a nodi” ritrovato in zona e in mostra all’interno della Fortezza.
Nonostante la fortezza sia il principale motivo di attrazione del paese, non è certo l’unico. Acquaviva Picena è patria di Celso Ulpiani, illustre chimico e biologico e nel borgo è possibile visitare la sua casa natale. La chiesa più antica presente è la chiesa di S. Rocco (XIII secolo) dalla facciata romantica e dai fianchi ornati di un bel fregio di terracotta con bacini maiolicati. Tipica del paese è la lavorazione delle “pagliarole”, ossia la produzione di cesti di paglia tramandati di generazioni in generazioni nel borgo.