Sono 371 le pratiche presentate su 1.813 edifici ancora inagibili
Una ricostruzione lenta, interminabile. E’ questo il motivo per cui l’Amministrazione comunale di Ascoli, dati alla mano, apre ora un dialogo diretto con gli ordini professionali di ingegneri, architetti e geometri per fare squadra e ridurre il più possibile, procedure e ordinanze permettendo, i tempi per la ricostruzione privata.
Nel capoluogo piceno, secondo i dati forniti dal dirigente comunale del settore edilizia privata, l’architetto Ugo Galanti, sono 1.831 gli edifici inagibili, ovvero quelli che sono stati evacuati. Ma sono solo 371, finora, le pratiche presentate per poter ricostruire e ottenere i relativi contributi. Altro dato significativo, circa il 90% degli immobili ascolani hanno difformità edilizie e questo comporta, – come confermano anche i presidenti del Collegio dei geometri ascolani, Crocetti, e dell’Ordine degli ingegneri, Brandimarti – un raddoppio dei tempi per le pratiche. A fronte di questo scenario, ora come sottolineato dal sindaco Fioravanti e dall’assessore all’Urbanistica Silvestri, si apre “una forte sinergia tra l’Ufficio terremoto comunale e i tecnici operativi sul territorio per provare ad accelerare, in attesa di risposte anche dallo Stato”.
La collaborazione tra Comune e ordini professionali si aprirà il prossimo 26 settembre, alle ore 15 all’auditorium “Montevecchi”, con un primo incontro basato proprio sul tema delle difformità edilizie e le relative sanatorie. Seguiranno, poi, altri incontri a cadenza mensile.
Considerando che, come sottolineato dal presidente del Collegio dei geometri, Crocetti, “se non si accelera e si va avanti di questo passo, per completare la ricostruzione occorreranno 20 anni”.
